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Atletica, Alessia Trost: “Voglio Rio!”

La friulana Alessia Trost pronta al salto verso Rio, il vero obiettivo del 2016

Redazione

Si chiama “Warriors”, ossia “Guerrieri” la colonna sonora dell’inverno di Alessia Trost. La canzone a un certo punto dice: “You always knew that you'd be the one that work while they all play”, cioè “Hai sempre saputo che avresti lavorato mentre loro giocavano”. Alessia lo racconta mentre raggiunge il campo di sempre, l’Agosti di Pordenone, e il coach di sempre, Gianfranco Chessa. “Due allenamenti al giorno, e poi palestra e fisioterapia. Ultimamente ho introdotto la mind room, che è un allenamento per la parte nervosa. Il tutto per sei, sette ore quotidiane”.

Di nuovo ferma ai box, come nel 2014. Di nuovo costretta a ricominciare. “Mi sono fermata il 5 agosto. Per due mesi sono stata completamente a riposo. Poi ho trascorso quattro settimane a Pavia per la riabilitazione. Con in testa l’Olimpiade, abbiamo ripreso con cautela e con la volontà di curare ogni dettaglio". Le giornate dell’azzurra sono tornate alla normalità solo da qualche settimana, con la piscina finalmente sostituita dalla pedana. "Il 20 dicembre ho potuto fare la prima esercitazione di tecnica di salto. Al momento ne ho in archivio cinque, e con grande soddisfazione. L’altro giorno una di 35 saltiIl 2016 in un certo senso è il momento della verità. È ora di giocare con i grandi. Anche per questo abbiamo deciso che la prima, il debutto, sarà già in un meeting internazionale: il 13 febbraio a Gent. Poi il 20 febbraio sarò a Glasgow. Ai Mondiali di Portland vorrei andare, mi piacerebbe. Ma solo con delle misure di primo livello, altrimenti non ha senso”.

Obiettivo Rio, senza se e senza ma: “Ho un solo grande obiettivo, che è anche la mia grande paura. Voglio arrivare lì, su quella pedana in Brasile, ed essere una vera atleta. Non una turista. L’Olimpiade è il mio sogno da sempre, ed è anche un evento gigantesco. Ti trovi lì, alle prese con il momento della vita, in mezzo ai più grandi campioni al mondo, di ogni sport. Io immagino di arrivare lì ed ho paura di essere travolta da tutte queste emozioni, dal villaggio, dallo stupore della mia prima volta. Ma non sarà così, sono concentrata come mai prima d’ora”.

(Fonte FIDAL)

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