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Ciclismo, l’highlander Saletti venerdì a Gemona

Nemmeno un trapianto al cuore ha fermato la passione per le due ruote dell'atleta bresciano, tornato a correre sei anni fa e protagonista la scorsa estate di un'incredibile scalata dello Zoncolan. La sua storia sarà raccontata nel corso di un...

Redazione

Un esempio di coraggio e determinazione. Stiamo parlando di Ivano Saletti, giovane promessa del ciclismo, che a soli 14 anni fu costretto ad abbandonare il suo grande sogno. Il cuore non funzionava più a causa di una fibrillazione ventricolare, che negli anni successivi gli provocò due arresti cardiaci. Nel 2005 decise di entrare in sala operatoria. Era giunto il momento di ricorrere al trapianto, l’unico modo per tornare a una vita normale. L’operazione andò a buon fine, ma a Ivano non bastava. Voleva tornare a correre. Con la sua grande forza di volontà e con il sostegno dei medici, tre anni dopo riprese in mano la bicicletta e tornò a pedalare. I risultati non tardarono ad arrivare: nel 2010 era già in pista, nel 2015 vinse lo Scudetto Prestigio (raccontato in una Web Serie e sui grandi media nazionali come Rai Tre e Corriere della Sera) e la scorsa estate riuscì, con il proprio team, a conquistare la cima dello Zoncolan, la vetta più dura d’Europa, durante la manifestazione Ultracycling 3 confini.

Il Centro Nazionale Trapianti, diretto dal dottor Alessandro Nanni Costa, in questo senso si rivolgerà in particolar modo agli studenti delle scuole superiori di Gemona, al Liceo Bachman di Tarvisio e agli studenti del Corso di Laurea in Scienze Motorie dell’Università di Udine per evidenziare l’impatto positivo che un’operazione di trapianto può avere su una persona, se affiancato dall’attività fisica. A supporto di questa tesi saranno esposti gli importanti risultati ottenuti da Ivano Saletti, Beniamino Tagliabue e Stefano Caredda (i primi due trapiantati di cuore, il terzo di fegato) durante l’ultima edizione della “Ultracycling3Confini”, manifestazione ciclistica appartenente alle ultramaratone, prova intermedia del campionato italiano e divisa in due percorsi: uno di 420 km e dislivello di 10.400 metri e uno di 340 km e dislivello di 7000 m.

Fare sport previene infatti l’insorgere di malattie e ha delle ricadute positive sul piano psicologico del paziente, che torna ad essere un individuo attivo, fiducioso nel proprio futuro e desideroso di tornare alla vita di sempre. E perché no, anche di eccellere sugli altri.

IL PROGRAMMA

ore 9:30 – ritrovo presso il Cinema Sociale di Gemona;

ore 9:45 – inizio incontro su: “Trapianto... e adesso Sport” con interventi dei seguenti relatori:

- Ivano Saletti, ciclista cardiotrapiantato;

- dott. Stefano Lazzer del Dipartimento di Scienze Mediche e Biologiche dell'Università di Udine;

- dott.ssa Adriana Di Silvestre, Centro Regionale Trapianti - Friuli Venezia-Giulia;

- Fiorella Bernabei, presidente regionale dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi;

- dott. Gianluigi Sella, referente nazionale del progetto “Trapianto... e adesso Sport”

ore 12:20 – domande e risposte;

ore 12:30 – termine dei lavori e saluti finali.

Durante la mattinata saranno proiettati video di informazione e promozione del tema.L’incontro prevederà alcuni momenti musicali con il cantautore carnico Alvise Nodale.

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