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La Trost settima ai mondiali di Portland

Amaro in bocca per Alessia Trost settima ai Mondiali di Portland. "Sono arrabbiatissima" ha dato alla fine la saltatrice friulana

Redazione

Finisce con un po’ d’amaro in bocca, la finale dell’alto donne. Alessia Trost è settima con 1,93, ma quel che dispiace è vedere che le medaglie sono tutte e tre assegnate solo tre centimetri più su, a quota 1,96. L’oro va alla 18enne rivelazione dell’anno Vashti Cunningham (USA), che va a bersaglio per aver superato l’asticella, alla quota decisiva, al primo tentativo utile. Dietro di lei, finiscono nell'ordine la spagnola Ruth Beitia (argento) e la polacca Camila Licwinko (bronzo). Ma la classifica, come avviene sempre nelle gare di campionato, è di fatto determinata dagli errori commessi nel corso del pomeriggio: anche la lituana Palsyte supera 1,96, ma al terzo tentativo, e finisce ai piedi del podio. La posizione che avrebbe occupato la Trost se l’asticella, al secondo tentativo sull’1,96, dopo aver ballato per qualche istante, fosse rimasta sui ritti (più o meno quanto accaduto anche nel salto numero tre). E invece, come è assolutamente giusto e normale che sia, conta solo l’esito conclusivo, e le tre X, più l’errore nel primo salto a 1,93, fanno la classifica dell’azzurra.

Non so che dire, sono arrabbiatissima – racconta la Trost nel dopo gara – ho sicuramente commesso degli errori tecnici in pedana, soprattutto alle misure più basse, che erano orrende. Era come se non riuscissi ad entrare nella dinamica del salto. Ma sto bene, la preparazione generale era andata nel miglior modo possibile. Sì, sono in condizione, non credo di valere la misura che è uscita oggi, mi fa rabbia, credo di valere molto di più. Ora devo riflettere, cercare di capire dove ho sbagliato, e poi devo provare a ripartire, magari più cattiva, aggressiva”.

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