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Gsa Udine, Lardo: “Una vittoria di tutti”

Il coach esalta il successo dei squadra e sottolinea: "Abbiamo concesso troppo nei primi due quarti. Dopo abbiamo ritrovato la nostra identità, di squadra grintosa, attenta in difesa e che non molla mai". Pedone entusiasta: "Bravi i ragazzi a...

Castellini Barbara

Fatica, sudore, tensione e tanta, tantissima soddisfazione: il dopo-gara in casa Gsa Udine è stato un palpitare di sensazioni diverse e decisamente intense. Tanta la gioia di aver fermato - per la prima volta in casa - Bergamo e di aver conquistato il primo "punto" nella finale play-off di serie B (che si deciderà al meglio delle cinque gare).

"Oggi abbiamo dimostrato che la pallacanestro è lo sport più bello del mondo - il commento a caldo del presidente Alessandro Pedone -. E' stata una partita bellissima, giocata da due squadre in forma eccezionale. Loro sono stati bravi a spezzare il ritmo all'inizio, a cercare di metterci sotto e ci sono anche riusciti... Noi bravi a crederci fino all'ultimo secondo. Mi sono veramente piaciuti i ragazzi. E' stato, inoltre, bellissimo il tifo, bellissima la rimonta. Ci siamo presi delle responsabilità che forse andavano prese anche prima... Comunque spero che da martedì la metteremo in ordine". Ma da dove ripartire la Gsa nel prossimo match interno? Pedone risponde così: "Spero che si riparta dall'inizio del terzo tempo. Poi la pallacanestro è uno sport molto strano, tutto può succedere. Comunque aspettiamo di vedere cosa dirà il coach, credo che cambieranno ulteriormente le carte in tavola, anche da parte loro".

La gioia per il risultato positivo, maturato al termine di un match particolarmente combattuto, traspare anche dalle parole del coach Lino Lardo che a MondoUdinese.it ha dichiarato: "Per assurdo sono soddisfatto di questa partita. Eravamo non dico troppo brutti nei primi due quarti, ma sicuramente non funzionavano le cose per due motivi: in primis Bergamo ha disputato due quarti straordinari, aveva più energia di noi, arrivava su tutti i palloni con delle percentuali molto buone, non ci ha perdonato nessuno sbaglio. Noi eravamo un po' imbambolati in attacco ma, nonostante questo, abbiamo trovato dei tiri aperti che non sono mai entrati, perciò non ero così preoccupato per l'attacco. Ero preoccupato perchè non facendo canestro ci siamo un po' disuniti in difesa. Abbiamo subito troppi punti nei primi due quarti, su questo abbiamo ragionato durante l'intervallo e siamo usciti con un'altra faccia, un'altra grinta, con l'obiettivo principale di recuperare palla dopo palla. I ragazzi sono stati straordinari, il merito va proprio a loro, perchè riprendere la partita in questo modo non era semplice con un avversario come Bergamo". Grande cuore, dunque, ma anche qualche "vecchio difetto": anche oggi, infatti, sono stati diversi gli errori nei tiri liberi (basti pensare ai due canestri falliti da Mauro Pinton, uno degli specialisti). "E' vero - dice Lardo -, però come avete visto, la differenza l'hanno fatta altre cose. Quando noi abbiamo chiuso la saracinesca in difesa, le cose sono andate bene anche in attacco. Ci siamo sciolti e su questo dobbiamo lavorare. La nostra identità è questa, di una squadra che non molla mai, che è molto grintosa, che non permette agli avversari di giocare facile in attacco, prima o poi in avanti qualcosa troviamo. Ovvio che i tiri liberi sono un fondamentale importantissimo... Comunque credo che oggi abbia vinto la squadra, senza parlare dei singoli. Tutti volevamo questa vittoria ed è arrivata". Ma tra meno di 48 ore si tornerà sul parquet del Benedetti per gara-2. Lardo chiede ai suoi massima concentrazione: "Intanto dobbiamo cancellare questa euforia. Quella di oggi, inoltre, è stata una partita che ha tolto tante energie e chiaramente e averla vinta in questo modo porta soddisfazione, euforia. Anch'io mi sono lasciato andare a un gesto di esultanza, mentre solitamente sono abbastanza equilibrato. Però ora dobbiamo resettare tutto e capire, invece, le cose che abbiamo sbagliato, soprattutto nell'approccio difensivo. Non è che sia mancato impegno, ma non c'era quella di difendere 24 secondi e c'era quella preoccupazione di cosa succedeva in attacco. Quando siamo rientrati in campo dopo l'intervallo lungo e ci siamo focalizzati nell'essere la squadra che siamo, non dico che abbiamo dominato, però abbiamo imposto il nostro ritmo alla partita, riuscendo a chiudere a +8. Da qui dobbiamo ripartire".

(foto: ZAMOLO)

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