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Gsa Udine, Micalich: adesso è il momento di accelerare

L'ad e general manager bianconero molto deluso dall'atteggiamento della squadra con Piacenza: "Speriamo di non vedere più partite così. Ora ci attendono quattro sfide-chiave, non c'è tempo da perdere". E dal mercato potrebbero arrivare novità

Castellini Barbara

Gli schiaffi di Piacenza hanno lasciato il segno in casa Gsa Udine. Perchè una sconfitta ci può stare, specie per una neo-promossa, ma aver visto la squadra così arrendevole e in balia dell'avversario per larghi tratti dell'incontro non è accettabile. Lo ha detto sonoramente coach Lino Lardo nell'immediato dopo-gara. Lo ha ribadito lunedì il presidente Alessandro Pedone. Questa squadra se vuole salvarsi con tranquillità e raccogliere soddisfazioni come quelle vissute con Treviso e Fortitudo Bologna deve esprimersi al cento per cento. Dall'operaio, al geometra, all'attore protagonista: ognuno ha un ruolo ben definito nella squadra e può influenzare positivamente o negativamente l'andamento della partita. Maggiore responsabilità e più cuore da parte di tutti è quello che tutti vogliono vedere. A cominciare dall'ad e gm Davide Micalich, che rappresenta l'anima della società, l'uomo della continuità del basket udinese.

Micalich, possiamo dire che domenica con Piacenza, a livello di atteggiamento, la Gsa Udine ha toccato il punto più basso della stagione?

Sì, possiamo dirlo. Sono uscito dal palazzetto domenica sera arrabbiatissimo, come non mi capitava da tanti anni. Per me la pallacanestro è gioia, è vita, la partita è l'epilogo di una settimana di lavoro e non mi piace uscire così arrabbiato. Lo sport è bello perchè si vince e si perde, ogni tanto si festeggia come al PalaDozza o ci si lecca le ferite come in altre occasioni. Però è da troppi anni che seguo la pallacanestro, l'ho giocata, l'ho allenata, l'ho scritta, e so riconoscere subito quando una squadra ha l'atteggiamento giusto o sbagliato. Domenica l'Apu non è stata all'altezza degli sforzi che facciamo tutti, intendo noi della società, voi della stampa, i tifosi. Meritavamo tutti di più. Lo abbiamo detto ai ragazzi, credo che abbiano capito. Speriamo che non capiti più. Non vogliamo più vedere partite come quella di domenica.

Se per un attimo riuscisse a "prendere le distanze" virtualmente dal suo ruolo di ad e gm della Gsa Udine e parlasse solo da esperto di basket, come giudicherebbe questa squadra? Qualcuno sostiene che il massimo al quale può ambire è la salvezza, altri credono che l'ottavo posto non sia impossibile..

E' una bella domanda. Per me la squadra è forte, ma paga lo scotto dell'inesperienza. Salire dalla B o all'A2 è molto difficile, è un altro mondo. Credo che la formazione sia competitiva e coperta in tutti i ruoli, ma credo anche che non sia mai realmente scoccata la scintilla all'interno del team. Ogni tanto manca un po' di magia, manca un po' un'anima. E dato che c'è molto equilibrio - e per fortuna l'aspetto umano, il cuore, conta ancora -, ogni tanto troviamo qualche squadra che, seppur meno dotata di noi, ci mette qualcosa in più. Quindi credo che sia un processo di crescita. Sono convinto che questa squadra abbia tutte le potenzialità per accedere ai play-off, però se tu mi chiedessi ora di scommettere sui play-off, ti direi di no. Anche dopo la vittoria di Bologna la prima cosa che ho dichiarato nel post-partita è stata "ci mancano cinque vittorie per salvarci". Il nostro primario obiettivo è la salvezza. Se riuscissimo a trovare questo minimo comune denominatore tra gli americani, che sono sempre una "variabile impazzita", l'allenatore che è una persona tutta d'un pezzo che ha una sua filosofia di lavoro e il gruppo degli italiani deve crescere e supportare l'inserimento degli Usa, probabilmente potremmo fare un passo avanti importante. Resto dell'idea che la Gsa abbia la coppia di americani tra le più forti dell'A2, però il campo è un'altra cosa. Quindi l'obiettivo minimo è mantenere la categoria, con grande umiltà.

Ha citato gli americani: da una parte c'è Stan Okoye che nelle ultime quattre gare ha trovato una certa

FOTO ZAMOLO

FOTO ZAMOLO

Ocontinuità, dall'altra la vera stella della squadra Allan Ray, che viaggia ancora a corrente alternata e ha sulla coscienza tre errori pesanti nei secondi finali del match con Piacenza...

E' vero. Okoye intanto è un bravo ragazzo, un grande professionista e io lo parametro anche per come si comporta fuori dal campo. Mai un problema, e ciò non è così frequente. In campo è uno che lotta, magari una volta gioca meglio, un'altra peggio, ha avuto una fase un po' buia, ma noi lo abbiamo sempre tutelato, perchè si atteggiava bene e adesso è tornato a crescere in maniera esponenziale. Inoltre ha clamorosi margini di miglioramento. Ray? Io sono innamorato di lui, perchè amo il talento. Fra Giannichedda e Dell'Anno, prendo il secondo per utilizzare una metafora calcistica. Per me Ray è la seta di questa squadra, ma non ci basta questo. Ma lui ha bisogno delle grandi platee per dare il massimo, come nelle gare contro Treviso e Fortitudo nelle quali ci ha deliziato con giocate straordinarie. In altre occasioni gli mancano gli stimoli. Questa ovviamente non vuol essere una giustificazione, ma una chiave di lettura del suo rendimento altalenante. Fisicamente sta bene, il problema è di motivazioni. Deve capire che non è a Udine per "farci una cortesia", ma per darci una mano. Può regarlarci ancora tante serate magiche, ma deve pensare che ogni partita sia come quella del PalaDozza o quella in casa contro Treviso.

Intanto il gennaio della Gsa proseguirà domenica a Recanati e il 29 in casa contro Forlì: sono queste le gare-chiave della stagione?

Lo era anche quella con Piacenza... Comunque sì. Anche se il coach vuole ragionare una gara alla volta, per me è giusto pensare ai prossimi impegni insieme. Aggiungerei anche le sfide con Roseto, in casa, e Chieti, in trasferta. Qui si può decidere il nostro campionato. Per quello lunedì abbiamo chiamato la squadra a raccolta in azienda. Il presidente ha fatto un discorso precisissimo, ha stimolato la squadra a dovere. La squadra ora deve capire che noi viviamo per loro. Ovvero, il limite è che siamo udinesissimi e amiamo tantissimo la nostra città e ogni tanto ragioniamo con il cuore e quindi qualche volta sbagliamo, e la nostra forza... beh, è proprio questa. La nostra missione è portare Udine al massimo livello, ecco perchè non possiamo accettare partite come quelle di domenica scorsa. I giocatori devono capire che adesso è il momento di accelerare, non fra due mesi. E' adesso che dobbiamo chiudere i discorsi. Non arrivare con l'acqua alla gola e cadere in paranoie esistenziali.

Lunedì si apre ufficialmente il mercato. State pensando a qualche rinforzo?

Mi piacerebbe andare avanti con l'attuale roster fino in fondo. Però è evidente che abbiamo troppi giocatori infortunati e non sappiamo ancora quando torneranno in campo. Siamo stati fortunati a trovare le risposte da chi c'era, solitamente nei momenti di difficoltà spesso il gruppo diventa granitico, i giovani sono stati bravi a sfruttare le opportunità che sono capitate loro. Adesso gli avversari, però, ti stanno prendendo le misure: per esempio entra Tommaso Gatto, che è molto bravo, e gli giocano contro, come Chiumenti a Ravenna, sfruttando l'inesperienza del ragazzo. L'assenza di Riccardo Castelli adesso si sta facendo sentire parecchio. Ricky Truccolo contro Hasbrouck sarebbe stato prezioso... Abbiamo tenuto duro finchè potevamo, adesso dobbiamo capire quando e come rientreranno gli infortunati e che risposte possiamo aspettarci da chi c'è. Come società seria è nostro dovere guardare il mercato, quindi se ci fosse qualche opportunità per migliorare la squadra, interverremo.

Gatto, che è un giocatore che a me piace molto, è in prestito, ma andrà in svincolo, quindi dipende solo da noi se gli presenteremo un'offerta contrattuale o meno. L'unico problema è che il prossimo anno non sarà schierabile come Under, ma come Over, quindi dovrebbe rientrare tra i sette senior. E noi dalla prossima stagione vorremmo rientrare nelle regole, per quanto riguarda i giovani da mettere a referto (attualmente la Gsa sta pagando una tassa, ndr). Dobbiamo capire se lui potrà essere uno dei sette, ci stiamo ragionando con il coach. Per quanto riguarda Diop c'è una trattativa in corso con il Feletto, perchè vorremmo riscattarlo. Abbiamo già gettato le basi. Ci piacerebbe che lui fosse uno dei tre che occuperà gli slot di Under.

 

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