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Italbasket, una di quelle sere…

Metti che la squadra del tuo paese ha giocato due gare impalpabili, vincendone una perdendone l’altra, contro squadre abbordabili; metti che stasera debba incontrare una corazzata, decisamente attrezzata a vincere i Campionati Europei...

Franco Canciani

Metti che la squadra del tuo paese ha giocato due gare impalpabili, vincendone una perdendone l'altra, contro squadre abbordabili; metti che stasera debba incontrare una corazzata, decisamente attrezzata a vincere i Campionati Europei ancorché a pari punti con gli azzurri; metti che in questi giallorossi allenati da Scariolo il centro migliore d'Europa, Pau Gasol, chiude la gara con una doppia doppia (34 punti, 10 rimbalzi) dominando l'area dipinta contro un Cusin decisamente di una categoria inferiore, anche se volonteroso e combattivo.

L'esito dovrebbe essere scontato, venti punti sotto e bye bye Concorde. Vero? No.

Perché in quella sera Belinelli indossa l'Anello NBA e segna triple anche tirando da Bologna; Bargnani si ricorda del soprannome che gli si riconobbe all'inizio di carriera, the wizard, il mago, e nel primo quarto la tiene in equilibrio quasi da solo. Gentile dirige, Hackett lotta e si fa male, ed il Gallo dopo l'inguardabile pausa di riflessione a guardare i geyser islandesi.

Non mi rimangio quanto detto dopo le prime due gare: questa squadra manca di una regìa seria, l'allenatore spesso non dimostra di avere in pugno la situazione ma chissene quando i talenti fanno i talenti.

La Spagna è stata battuta grazie all'intensità, all'impegno ed alle iniziative personali dei giocatori più rappresentativi (più un positivo Aradori, per quanto chiamato in causa) ma nel gioco "razionale" gli iberici hanno mostrato migliore qualità; detto ciò, mai come stasera li ho visti non in partita anche quando fossero in equilibrio o addirittura (rarissimamente) sopra. La svolta, ovviamente, il parziale di quindici puntissimi messo giù dal Beli ad inizio terzo quarto, quando il sacramentino spanierava che era un piacere. Né prima, né poi si è avuta l'impressione che l'Italia potesse perderla, anche al cospetto di una terna arbitrale che aveva deciso la severità come metro di giudizio unico ed univoco (ed ovviamente in casi come questo la squadra più debole ed intensa paga dazio).

Scariolo perde male la battaglia fra i due tecnici meglio pettinati del campionato, ed adesso la pressione maggiore è su di loro. Ovvio: si qualificheranno ma perderne due su tre sarebbe stato pesante per l'Italietta, figurarsi per l'augustissima Spagna. A me, cinicamente, va bene così.

Doman sera sotto con i teutonici di Nowitzki: una vittoria metterebbe una parola decisiva sulla qualificazione alla fase successiva. La Germania mostra limiti enormi attorno al totem di Dallas, ma stasera l'Italia ha capito e fatto capire che fa male Pianigiani quando dice "l'Islanda è squadra strana perché sono tutti piccoli" e altre amenità simili: la sua squadra deve giocare per sé, come sa e come ne è capace. Se ne deve fregare di nomi e stature di fronte, e stringersi a coorte attorno ai propri giocatori migliori per uscirne al meglio.

Franco Canciani @MondoUdinese

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