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Pordenone: Pasa si candida. Ripescaggio sempre più possibile

Come già anticipato il Pordenone, potrebbe cambiare tecnico. Il miracolo di Fabio Rossitto nconvincerà Mauro Lovisa a trattenere l’allenatore più desiderato dal pubblico? Per ora la decisione è rimandata. Lunedì si scioglieranno i...

Monica Valendino

Come già anticipato il Pordenone, potrebbe cambiare tecnico. Il miracolo di Fabio Rossitto nconvincerà Mauro Lovisa a trattenere l'allenatore più desiderato dal pubblico? Per ora la decisione è rimandata. Lunedì si scioglieranno i dubbi.  Il nome di Daniele Pasa è caldo,  molti indizi portano a lui. Primo si è svincolato dal Montebelluna, secondo ha ammesso che gli piacerebbe guidare i 'Ramarri': «Mi piacerebbe guidare il Pordenone: verrei a parlare di corsa col presidente», ha affermato al Messaggero Veneto.  «Per me Pordenone rappresenterebbe un ulteriore salto di qualità. Ero già stato contattato nel 2009, quando poi fu scelto Bosi. Adesso parlerei volentieri con la società: ci sono le potenzialità per fare bene, esistono strutture per allenarsi bene e il club è solido».

Brevi, Tedino sono gli altri nomi. Lovisa per adesso si defila ( «Il nostro tecnico è ancora Fabio Rossitto. Non escludo la sua sua conferma, anzi. Nei prossimi giorni ci troveremo con i soci e, oltre alla richiesta di ripescaggio in LegaPro, parleremo del mister»). Parole concilianti che lasciano aperte tutte le possibilità.

Intanto sul fronte ripescaggio il Pordenone è sempre alla finestra, ma la sensazione è che si stiano aprendo più porte, anche se per ora le difficoltà e le incognite non mancano.

TREVISO ALLA FINESTRA La prima è quella di Vicenza: il Real non si iscriverà alla prossima Lega Pro, è ufficiale.  «Quando sono partito col Real Vicenza, avevo deciso di dedicare dieci anni a questa realtà. Cinque anni fa ho avuto un ictus e forse il calcio mi ha salvato la vita visto che allo stadio c’era un’ambulanza vicino a me. A livello fisico penso di aver perso il 70 per cento di quello che avevo inizialmente, per me è stato tutto molto pesante. Abbiamo fatto un girone di andata straordinario, eravamo primi, poi nel girone di ritorno siamo stati quintultimi. Alla fine della stagione ho salutato tutti i ragazzi, mi sono complimentato con loro anche per la Coppa disciplina. C’erano tre alternative: chiudere, cedere la società o fare qualcosa di importante altrove, magari ripartire e tentare un altro anno», ha spiegato in conferenza stampa il presidente Diquigiovanni.

Ma per il Pordenone il rischio è che i diritti sportivi passino al Treviso: «Si era aperta questa opportunità a Treviso. Mi hanno chiamato per un calciatore e mi hanno prospettato di fare qualcosa di importante a Treviso. All’inizio ero scettico, poi l’idea mi è piaciuta e ho pensato che si poteva fare qualcosa di importante.  Ci fermiamo: si aprono due soluzioni. Se qualcuno vuole prendersi la categoria sono qui, ma credo ci siano ben poche possibilità. Se il Comune di Treviso cambia idea, fino al 30 giugno sono qui. Partiamo da una base importante. Se non dovesse presentarsi nessuno qui chiudiamo l’attività nel professionismo, resterà qualche attività aperta nei dilettanti con le giovanili».

Se il Treviso non dovesse farsi avanti, la società neroverde potrebbe tornare subito in Lega Pro visto che la squadra è la prima della lista a dover essere ripescata.

CRISI MONZA Ma non è finita: sul fronte  Monza il club brianzolo ha emesso un comunicato:  "A smentita di quanto pubblicato su alcuni siti e su alcuni giornali, si specifica che i giocatori attualmente sotto contratto con l'A.C. Monza Brianza 1912 rimangono tali anche con il passaggio societario dopo l'asta fallimentare. Chi acquisisce il Club all'asta si accolla il diritto sportivo e consequenzialmente tutti i contratti dei giocatori ancora legati all'A.C. Monza Brianza 1912".

Già, ma ad oggi non sembrano esserci compratori, il club è sull'orlo del baratro a meno di una svolta che salverebbe diritti sportivi e finanze. Anche qui il Pordenone potrebbe essere più che uno spettatore interessato.

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