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Pordenone si lecca le ferite, sperando anche in un ripescaggio

Il Pordenone, a meno di una vera e propria impresa epica, può sperare solo nel ripescaggio. La caduta col Monza fa male, forse perché inaspettata viste le indicazioni avute dai ‘Ramarri‘ nella regular season. Si è sbagliato troppo...

Monica Valendino

Il Pordenone, a meno di una vera e propria impresa epica, può sperare solo nel ripescaggio. La caduta col Monza fa male, forse perché inaspettata viste le indicazioni avute dai 'Ramarri' nella regular season. Si è sbagliato troppo sotto porta certamente, ma non basta a spiegare la debacle. Le parole del presidente Lovisa a fine gara sono un tuono verso i giocatori, rei a suo dire di non essersi evidentemente impegnati a dovere. L'unico a salvarsi è stato Maccan secondo il numero uno neroverde. Un'uscita che ha suscitato critiche, perché forse intempestiva: col   ritorno da giocare a Monza, il rischio boomerang è evidente.

Lunedì la squadra di Rossitto riprende la preparazione: serve ridare energie fisiche e mentali al gruppo che, nel girone di ritorno ha vinto solo una volta in trasferta (a Meda col Renate) e segnato soltanto un gol. In avanti, dopo la gara opaca di Bjelanovic, si candidano Gatto e Ravasi al fianco di Maccan. Serve qualcosa di certo originale per spuntarla col Monza, poi serve sperare. Dirty Soccer e alcune posizioni di club non forse in regola potrebbero stravolgere le classifiche in favore del Pordenone.

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