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Sacilese, il futuro è sempre più un’incognita

Sul Livenza, a Sacile, la situazione del club non rassicura, anzi preoccupa molto. Il futuro è più che mai un’incognita, dopo l’annunciato ridimensionamento. Proprio la proprietà deve decidere se continuare puntando sui giovani o...

Monica Valendino

Sul Livenza, a Sacile, la situazione del club non rassicura, anzi preoccupa molto. Il futuro è più che mai un'incognita, dopo l'annunciato ridimensionamento.

Proprio la proprietà deve decidere se continuare puntando sui giovani o lasciare definitivamente: servirebbero soci, ma per ora nessuno si è presentato alla porta del presidente Gian Paolo Presotto e della moglie Lidia Nadal, che da anni tengono in piedi il progetto. Così tutto è fermo, in primis il mercato.

Una squadra da ricostruire, anche perché le sue stelle stanno accasandosi altrove: l'Altovicentino starebbe per prendersi Favret, Boscolo e Baggio, mentre altri hanno già trovato sistemazione come Favaro al Padova.

Per questo serve capire cosa farà il club: senza soci impossibile investire, se anche si rimanesse serve capire su chi puntare, ben sapendo che il ridimensionamento è avviato.

Intanto proprio dai giovani arrivano buone notizie. L’anno scorso furono Andrea De Anna, Davide Sibilia, Christian Damuzzo e Andrea Nadal, stavolta Eros Lenisa e Thomas Favero. Due i comuni denominatori: la loro appartenenza ai colori biancorossi e il fatto che si sono laureati campioni d’Italia nel torneo delle Regioni, la rassegna che ormai da 54 edizioni mette di fronte i migliori giovani dei club dilettantistici nazionali. Proprio così, anche quest’anno c’è un’impronta sacilese nel trionfo che ha portato per il secondo anno consecutivo i giovanissimi del Friuli Venezia Giulia sul tetto d’Italia. Quest’anno, per di più, il titolo è stato conquistato nel nobile prato di San Siro, la scala del calcio: un successo (sui parietà del Veneto) arrivato ai rigori dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sull’1-1.

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