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Tavagnacco: La Parisi lascia dopo 5 anni

Sostituirla non sarà semplice. Perchè sull’erba si moltiplica: la individui ai limiti della propria area a reclamar palla e impostare l’azione, nel cuore della manovra a contrastare le avversarie, dalla parte opposta del campo a finalizzare....

Monica Valendino

Sostituirla non sarà semplice. Perchè sull’erba si moltiplica: la individui ai limiti della propria area a reclamar palla e impostare l’azione, nel cuore della manovra a contrastare le avversarie, dalla parte opposta del campo a finalizzare. Con la sua botta tremenda, sganciata di destro o di sinistro, indifferentemente. Ma se tutte le storie sono destinate a concludersi, anche la favola friulana di Alice Parisi è arrivata al capolinea. La notizia frullava già nell’aria, perché la ragazza trentina dai capelli corvini qualche messaggio indiretto l’aveva fatto pervenire. Lo striscione esposto dai suoi fans al “Tavagnacco Stadium” durante la recente semifinale di Coppa Italia con la Res Roma (“Grazie Alice, una di noi”), poi, trasudava nostalgia e valeva più di mille comunicati. Ma l’annuncio ufficiale, che ha spazzato ogni illusione di ripensamento, è arrivato in diretta, durante la puntata speciale di “Cuore Gialloblu” andata in onda ieri pomeriggio su Telefriuli. Ed è stata la stessa giocatrice, sollecitata sul suo futuro, a sbottonarsi. Con schiettezza, senza reticenze: come suo costume. Per quella che, visto che di calcio femminile in Italia non si campa, pare davvero una scelta esistenziale. “Non lascio Tavagnacco perchè ci sto male, anzi: sono stati cinque anni bellissimi e in Friuli ho tanti amici – ha chiarito Alice – ma devo anche pensare alla mia vita. Sono andata via da casa giovanissima e tra poco darò la tesi (in infermieristica): desidero fare ritorno dalle mie parti per ritrovare stabilità. Naturalmente continuerò a giocare a calcio e, se mi rivorranno, mi piacerebbe tornare in Nazionale.” Tutti utili, nessuno indispensabile: su questo siamo d’accordo. Di un’altra Parisi (che pare giochi da un’eternità ma, lo ricordiamo, deve ancora compiere 25 anni!), però, all’interno del movimento calcistico italiano, non si intravedono repliche. Toccherà quindi al ds gialloblu Di Benedetto industriarsi per colmare il vuoto creatosi li, dove sgorga il gioco e dove, normalmente, si decidono i destini delle gare. Starà a Sara Di Filippo, poi, edificare un centrocampo “diverso”. Perchè di Parisi ce n’è una. E fortunato chi ce l’avrà.

Nella foto: Sara Di Filippo mentre saluta Alice Parisi

(Ufficio stampa Graphistudio)

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