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Triestina, altra estate bollente

La Triestina sta vivendo il momento storico peggiore dalla sua nascita. Dopo essere finita tra i dilettanti, dopo che la salvezza in Serie D quest’anno è arrivata solo all’ultima giornata, dopo tutte le vicissitudini societarie, nel...

Monica Valendino

La Triestina sta vivendo il momento storico peggiore dalla sua nascita. Dopo essere finita tra i dilettanti, dopo che la salvezza in Serie D quest'anno è arrivata solo all'ultima giornata, dopo tutte le vicissitudini societarie, nel futuro manca ancora certezza.

Il presidente dell'Unione Triestina 2012, Marco Pontrelli, spera di fare concorrenza al Pordenone portando i giuliani ad essere ripescati in lega Pro. Ha però contro parte della tifoseria alabarda, ma soprattutto non è chiara la metodologia per tentare la scalata. «Io per ora lavoro a una formazione che possa vincere la serie D - dice Pontrelli - se poi sarà Lega Pro, interverremo in corso d’opera», ha detto a Il Piccolo. I tifosi, intanto, vanno in Comune per verificare i pagamenti per l'utilizzo del Rocco: «Non c’è nemmeno un cent di debito con il Comune: abbiamo pagato il vecchio debito che non era neppure nostro, e abbiamo pagato anche il nuovo».

Contemporaneamente il  gruppo veneto Zanmarchi, ha tentato (senza successo a quanto pare)  di proporre a  Pontrelli una fusione con l'UFM Andrea Brugnolo.

Sempre su Il Piccolo si pone l'accento su come l'attenzione dei tifosi si sposta nuovamente sulle pressioni da mettere a Pontrelli per lasciare le redini dell’Unione Triestina 2012 e passare la mano.

I quali sono tornati a ribadire la loro netta presa di posizione nei confronti del patron romano: «Noi abbiamo confermato - afferma Sergio Marassi del Centro di coordinamento - che come tifoseria organizzata possiamo anche stare senza calcio per un anno o per quanto sarà necessario, senza seguire nessuna squadra se al comando della società c’è Pontrelli. Perchè una cosa è certa: finchè c’è lui, noi questa squadra non la seguiremo. E anche i politici hanno dimostrato di essere uniti contro questa conduzione della società. Pontrelli deve rendersi conto che la città non lo vuole, perché tra i mille altri motivi, non vogliamo vedere una Triestina nella quale, ed è successo veramente, il bomber Rocco debba giocare nello spareggio di Dro e in qualche gara precedente senza marchio sul petto, forse perché si era rotto e non era stato riparato».

Questa l'estate calda in casa Triestina, una delle tante degli ultimi anni.

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