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Barcellona caos, Messi contro Luis Enrique

E dire che il Real aveva pure perso dopo 22 vittorie in fila. Il Barcellona, però, è riuscito a sprecare tutto facendo passare in secondo piano il tonfo merengue al Mestalla. Tutta colpa di Luis Enrique. Eppure, anche la crisi di gioco del...

Monica Valendino

"E dire che il Real aveva pure perso dopo 22 vittorie in fila. Il Barcellona, però, è riuscito a sprecare tutto facendo passare in secondo piano il tonfo merengue al Mestalla. Tutta colpa di Luis Enrique. Eppure, anche la crisi di gioco del Barça è finita in seconda pagina. All' harakiri dell'ex allenatore della Roma, che a San Sebastian ha lasciato Messi in panchina per 45’ e Neymar per 60’, si sono aggiunti il licenziamento per direttissima del direttore sportivo Zubizarreta e l'assenza misteriosa della Pulga dal classico allenamento a porte aperte che il club blaugrana regala ai tifosi prima della Befana. E un Barça senza Messi è come un'Epifania senza oro, incenso e mirra.

"La cacciata di Zubi

"La situazione in riva al Mediterraneo è al limite dello stato di crisi. E già, perché dopo un 2014 che entrerà negli annali come una delle peggiori stagioni della storia società blaugrana, sembra proprio che l'anno nuovo sia iniziato nella stessa direzione. La cacciata di Zubizarreta da quello che fino a pochi anni fa era l'Olimpo del calcio è figlia di varie decisioni sbagliate che hanno intaccato negli anni la credibilità del ds basco: dal mancato rinnovo di Valdés all'addio di Thiago Alcantara e Cesc Fabregas, passando per la bufera legata all'ingaggio di Neymar e alla squalifica della Fifa che ha bloccato il mercato del Barça fino al 2016. Disastri, questi ultimi due, che “Zubi” ha perpetrato con la collaborazione dell'attuale presidente: «La sentenza del Tas? Mi assumo le mie responsabilità, tuttavia in quel momento Bartomeu era vicepresidente del club».

"I mal di pancia di Leo

"Zubizarreta, del resto, aveva già una data di scadenza impressa sulla fronte. E per dirla tutta non sarà difficile rimpiazzarlo. Così come in pochi all’interno del club sentiranno la mancanza di Carles Puyol, braccio destro del ds, che si è dimesso appena è venuto a conoscenza del licenziamento del suo capo. Diverso, invece, il discorso legato a Leo Messi. Il fuoriclasse argentino stanco delle manie di protagonismo di Luis Enrique (alcuni siti virgolettano al fuoriclasse rosarino la frase «Si comporta come se fosse il padrone dello spogliatoio») sarebbe, infatti, pronto a fare le valigie qualora la situazione non cambiasse. La gastrite, addotta come ieri come scusa per non partecipare all’allenamento a porte aperte, è solo una metafora dei mal di pancia che avverte il quattro volte Pallone d’Oro che, negli ultimi tre giorni, ha trovato il tempo per discutere in due occasioni con il propio allenatore. Difficile immaginare un Barça senza Messi. Appare molto più semplice, invece, immaginarsene uno senza Luis Enrique.

"Tuttosport

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