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Mehdi Benatia: “Lo scudetto? Spero lo vinca la Roma”

Ci sono esperienze che non si possono e, soprattutto, non si devono dimenticare. Ne è convinto anche Mehdi Benatia, difensore marocchino ed ex giocatore della Roma di Rudi Garcia, tornato a parlare della sua parentesi capitolina e del suo addio...

Monica Valendino

Ci sono esperienze che non si possono e, soprattutto, non si devono dimenticare. Ne è convinto anche Mehdi Benatia, difensore marocchino ed ex giocatore della Roma di Rudi Garcia, tornato a parlare della sua parentesi capitolina e del suo addio all’Italia: “L’Italia è stata fondamentale per me e grazie al tecnico francese sono cresciuto molto come professionista – ha spiegato Benatia ai microfoni di Sky Sport – Avremmo potuto anche vincere lo scudetto, ma abbiamo trovato sulla nostra strada una Juventus molto forte che, alla fine, ha meritato il tricolore. A Roma ho lasciato tanti amici e spero che i giallorossi possano vincere quest’anno. Lo meritano tutti i tifosi e lo merita la società, che fa sempre un grande lavoro“. Premiato al Globe Soccer Awards di Dubai come miglior giocatore arabo del 2014, Benatia ha poi voluto smentire via Twitter una sua presunta dichiarazione, particolarmente pesante nei confronti del calcio italiano, rilasciata ad alcuni colleghi italiani presenti all’evento: “Dopo le tragedie di Ciro Esposito e Filippo Raciti, non mi riconoscevo più nel vostro calcio“.

Le differenze di Mehdi - Rimasto nel cuore dei tifosi dell’Udinese e, in parte, anche in quello dei seguaci della Lupa, Benatia sta ora attraversando un momento felice in Germania. Con la sua squadra ai vertici del calcio tedesco ed europeo, il difensore ha voluto sottolineare le grandi differenze tra il nostro movimento calcistico e quello tedesco: “In Germania c’è una realtà differente – ha spiegato il giocatore – L’intensità con cui ci si allena è simile a quella che poi si vede in campo, durante le partite. All’inizio ho fatto fatica ad abituarmi. In Italia si pensa prima a non prendere gol, mentre in Bundesliga ti chiedono invece di segnare quattro gol, se ne prendi due. E’ un mondo diverso che stimola e viene vissuto con grande educazione e professionalità. Se non ti comporti da atleta sette giorni su sette, rischi di non giocare“. Tra chi rimane, spesso, in panchina c’è anche Xherdan Shaqiri, obiettivo della Juventus di Allegri: “Siamo amici e lo stimo come persona e come calciatore. Spero rimanga a Monaco, anche perché è molto importante per la nostra squadra. Detto questo, capisco il suo stato d’animo e la sua voglia di giocare di più“.

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