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Conte, vigilia di tensione: “I fatti di Bruxelles ci colpiscono”

Alla vigilia dell'amichevole con la Spagna, il ct dell'Italia ha parlato degli attentati in Belgio

Castellini Barbara

Amichevole di lusso domani sera allo stadio Friuli dove si incontreranno la Nazionale italiana e la Spagna di Vicente Del Bosque. Per il ct Antonio Conte sarà l'occasione per testare la condizione degli azzurri a due mesi e mezzo dall'inizio degli Europei (che prenderanno il via il 10 giugno). Ma la conferenza stampa si è aperta con l'attualità: "Questa è la seconda volta che capita - le parole di Conte -, era successa nell'impegno contro il Belgio. Ricapita a distanza di quattro mesi... Ripercorriamo dei momenti bruttissimi già vissuti e che richiamano a episodi che sono orribili. Speriamo di non abituarci a questi fatti, l'attenzione deve rimanere accesa, non bisogna abbassarla di un centimetro".  Sul tema è intervenuto anche Gianluigi Buffon: "Mi sono reso conto che la mia reazione non è stata così forte come quella di Parigi. Mi sono chiesto: ma mi sto abituando ormai? Non possiamo restare indifferenti a queste continue aggressioni alla nostra libertà". Trovare la concentrazione per scendere in campo non è semplice, ma Conte sottolinea: "I  fatti di Bruxelles ci colpiscono e siamo preoccupati, inutile nasconderlo, ma abbiamo preparato la gara con la Spagna e vogliamo cercare di pensare a questo".

Le amichevole con Spagna e Germania saranno dei test importanti in vista di Euro 2016: "Sicuramente questo doppio impegno ha un valore notevole. Dopo non ci sono altre gare, mancheranno due mesi alle convocazioni dei 23 che andranno in Francia. Abbiamo convocato anche calciatori che sono emersi dal campionato. Li avrei voluti vedere in modo più sereno prima, ma non è stato possibile. Speriamo di avere dei responsi dopo le gare con Spagna e Germania. Vediamo se tra questi ragazzi c'è qualcuno già pronto per l'Europeo. Da qui a due mesi seguirò il campionato italiano, quello americano, non dimentichiamoci Sebastian Giovinco, ma è chiaro che ho già delle mie idee".

Sulle aspettative che nutre, Conte risponde così: "Vorrei vedere in campo ciò che abbiamo provato in questi tre giorni di allenamento. Non è semplice preparare una partita con persone che non vedi da tantissimo tempo, ma ho trovato dei ragazzi straordinari, delle spugne. C'è grande disponibilità. Affrontiamo una nazionale molto forte, tra le favorite all'Europeo. Vorrei comunque avere delle risposte, anche se mancheranno alcuni calciatori. Vogliamo sfruttare questa situazione di emergenza che si è creata. Occasione importante per tutti domani, per fare una bella partita. Vogliamo fare bene".

Non poteva poi mancare un riferimento all'addio annunciato di Conte dalla Nazionale a fine Europeo: "Torno indietro al passato e ribadisco un concetto: affinchè la Nazionale possa programmare il dopo, penso di essermi comportato nella maniera corretta, come voi mi avete chiesto. Mi dispiace il fatto che spesso e volentieri ci cerchi un qualcosa per creare disordine, per creare un titolo a effetto, per screditare. Questa in azzurro è un'esperienza fantastica, non mi sono mai pentito della scelta che ho fatto. Auguro a tutti di provare questa sensazione. Allenare un club è una cosa, allenare la Nazionale del tuo Paese è un'altra, ti dà veramente orgoglio. Ho espresso il concetto di non sentirmi molto utilizzato, perchè è mancato qualcosa che mi era stato promesso quando sono diventato allenatore della Nazionale. Non ho voluto mancare di rispetto a nessuno. Pensavo di poter essere utilizzato di più in questo ruolo, mi era stato promesso, questo non è avvenuto... Spero che questo venga metabolizzato. Per me è la prima esperienza all'Europeo e sento una grande responsabilità. Vorrei sentire che l'Italia soffi dietro di noi per spingerci avanti. Questo potrebbe servire per colmare il gap con alcune squadre che stanno meglio di noi. Ma avere a disposizione un gruppo come quello attuale è già un passo avanti importante".

Infine, Conte torna sui fatti di Bruxelles: "Credo che non dobbiamo e non possiamo farci spaventare. Vincesse la paura, finiremmo per non vivere più. Questo non deve accadere. Il calcio della domenica, la Champions League, l'Europeo sono momenti in cui la gente tifa, supporta la propria squadra, esprime la propria gioia. Reprimere per la paura che possa accadere qualcosa sarebbe la morte vera. Se subentra la paura sarebbe la fine di tutto... Questo non deve accadere. Le Nazioni devono alzare il livello di guardia e combattere fermamente questi terribili atti".

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