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Italia: bene, bravi, bis

L'Italia mostra il meglio: solidità difensiva, attenzione a centrocampo, un attacco che sa pungere. Il 2-0 al Belgio è netto

Redazione

L'Italia che non t'aspetti, una squadra solida e capace di giocare anche sprazzi di un gran bel calcio. Il tutto contro quel Belgio che i radical chic del pallone avevano già incoronato come possibile vincitrice dell'Europeo.

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Invece la tradizione del calcio nostrano, fatta di solidità difensiva e accelerazioni improvvise (una volta si chiamavano solo contropiede), ha avuto la meglio.  L'Italia scopre  il campo con intelligenza e concede ai belgi appena un paio di tiri di Nainggolan nei primi venti minuti. A Wilmots nos serve nemmeno cambiare assetto con un 4-3-3, perché Conte ha spiegato bene ai suoi come fermare ogni velleità avversaria. Fasce attente e propositive, ma soprattutto è in mezzo che si riscopre un Giaccherini davvero in formato Europeo. Sarà un caso ma è lui ad aprire le danze.  Il lancio è di Bonucci, Giaccherini, sorprende Alderweireld e Ciman e col destro fa secco Courtois.

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Nella ripresa il raddoppio di Pellè appare quasi una formalità, un atto dovuto per chiudere i conti e dare subito un'impennata verso la qualificazione. Il Belgio non può far altro che leccarsi le ferite.  Lazard, non pervenuto, Martens entra tardi per un attonito Nainggolan.

L'Italia c'è, ma ora serve il bis. I complimenti possono solo stordire, per questo si attendono conferme.

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