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Francesco Guidolin fa le carte al campionato

Francesco Guidolin ha scritto di suo pugno un pezzo per il Corriere dello Sport, dove analizza la prossima Serie A. Questa l’opinione dell’ex tecnico dell’Udinese: Juve favorita, ma non come negli anni scorsi. Nel prossimo...

Monica Valendino

Francesco Guidolin ha scritto di suo pugno un pezzo per il Corriere dello Sport, dove analizza la prossima Serie A.

Questa l'opinione dell'ex tecnico dell'Udinese:

Juve favorita, ma non come negli anni scorsi. Nel prossimo campionato Milan, Inter, Roma e Napoli faranno più punti rispetto a un anno fa, le distanze saranno più corte. Le milanesi hanno tanta voglia di riscattare le ultime stagioni e questa motivazione nel calcio italiano conta sempre tantissimo: quando un club ha qualcosa da farsi perdonare, il senso del riscatto è sempre molto forte. E poi tutt’e due hanno fatto ottimi acquisti. La Roma si confermerà squadra di primo livello. Ma vedo sempre la Juve davanti a tutti perché ha una capacità tutta sua: sa chiudere una pagina e riaprirne subito un’altra. E’ costante e feroce sul piano sportivo. Questa voglia è da sempre dentro lo spogliatoio della Juve e anche il cambiamento di questa estate aiuterà la squadra in questo senso. Sono arrivati giocatori con caratteristiche diverse rispetto a prima, nascerà un centrocampo meno tecnico ma con più sostanza, con più forza. Poi non dimentichiamo la presenza di Dybala, un ragazzo che ha grande classe, Mandzukic farà bene in Italia e Pogba, al di là del 10 che porterà sulle spalle, ha un anno in più e quindi più esperienza. Allegri ha già chiarito le idee a tutti: bisogna azzerare e ripartire da capo. Ma dentro lo spogliatoio della Juve ci sono giocatori come Buffon, Barzagli, Chiellini, Bonucci e Marchisio che sanno già perfettamente come fare e quei giocatori sono dei portatori di messaggio straordinari.

L’aspetto interessante, visto dalla parte di noi allenatori, è l’arrivo di centravanti veri, come Mandzukic e Dzeko. I giocatori presi dalla Roma sono fortissimi, Salah e Dzeko sono elementi di livello internazionale, adesso vanno inseriti in un contesto tattico che per molti anni ha funzionato senza centravanti vero e adesso si ritrova con un centravanti sì moderno, perché Dzeko non è la punta statica che rimane lì davanti, ma è comunque un centravanti. Quello sarà il lavoro di Garcia, mettere a punto il gioco e dare l’assetto giusto alla squadra, cercando prima di tutto di capire bene le caratteristiche dei giocatori e poi schierando sul campo una formazione equilibrata perché nel calcio l’equilibrio è fondamentale. Molti si chiedono quanto tempo occorrerà all’Inter per trovare un punto d’intesa, soprattutto in difesa dove il cambiamento è stato massiccio. Se dietro gioca a quattro, un po’ di tempo ci vuole, ma poi piano piano i movimenti diventano automatici. Certo, in quattro bisogna fare gli stessi ragionamenti, non è semplicissimo, però trattandosi di giocatori di notevole esperienza occorre meno tempo rispetto a una difesa formata da giocatori non di spessore internazionale.

Il Napoli mi incuriosisce molto perché se Sarri porterà i giocatori a sua disposizione a fare quello che facevano i giocatori dell’Empoli, allora la gente si divertirà davvero con quella squadra. Napoli è un’altra piazza rispetto a Empoli, questo è ovvio, ci sono giocatori affermati che però per quel tipo di gioco hanno bisogno di addestramento, per cui toccherà a loro, con intelligenza, mettersi a disposizione del tecnico. Sarà così senz’altro. Ho molte ex nella prossima Serie A, Empoli, Atalanta, Bologna, Palermo e Udinese e spero che per tutte sia un buon campionato.

Il Bologna come neo promossa, e con l’impegno che ci sta mettendo la società per costruire una squadra all’altezza, avrà il vantaggio di partire con grandi stimoli: tutti i giocatori daranno qualcosa in più perché il primo anno di Serie A è così, anche se è una squadra abituata a stare in A non in B. Quanto a Udinese e Palermo mi sembrano attrezzate bene, hanno organici di un certo livello. La vera curiosità del prossimo campionato è data dalla presenza di Carpi e Frosinone, due autentiche provinciali al debutto storico in Serie A.

Ecco, timidamente mi permetto di suggerire alle loro prossime avversarie di non sottovalutarle. Ricordo che nel ‘95 il mio Vicenza fece il suo primo anno di Serie A e in questo periodo della stagione tutti ci davano per spacciati perché eravamo una squadra con quasi tutti esordienti, pochissimi avevano annusato il campionato più importante. Alla fine del torneo arrivammo al 9° posto, a ridosso della posizione che adesso porta al preliminare di Europa League e che allora si chiamava Intertoto. Attenzione anche a Carpi e Frosinone.

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