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La A che verrà

L'Udinese dovrà conquistare la salvezza contro parecchie concorrenti in una Serie A sempre più livellata. Juve a parte.

Redazione

Manca meno di un mese al via della Serie A. L'Udinese ad oggi deve pensare alla salvezza, anche se non sarà l'unica  farlo: la massima categoria si è indebolita apparentemente, con più squadre che dovranno guardare verso il basso.

Il Chievo ha perso moltissimi, il Palermo dopo le solite vicissitudini oramai di casa è fermo al palo, Samp e Genoa non paiono aver fatto ancora mosse adeguate. Atalanta, Empoli, le neo promosse Pescara e Cagliari se la giocano tutte più o meno alla pari. Distaccato per ora solo il misterioso Crotone, che onestamente non sembra essersi ancora attrezzato per la categoria.

Dal basso in alto dove la Juve a dicembre rischi di aver già fatto il vuoto dietro a sé. Non sarà simpatica a tutti, ma tanto di cappello per come si è mossa, l'unica vera italiana a poter competere anche in Europa. Dietro a lei Napoli e Roma, distaccate attualmente in maniera abissale, ma nonostante tutto superiori alle altre sedicenti grandi. Inter e Milan tra cinesi e vecchi problemi appaiono come due pachidermi oramai attempati, ambiziosi solo a parole. La Fiorentina e la Lazio sono anch'esse ferme con i tifosi capitolini presi da una guerra a Lotito che rischia di fare vittime in casa. In alto a lottare ci sarà il solito Sassuolo, che non è un fenomeno, ma sa come muoversi anche nelle crepe altrui. Incuriosisce il Torino, ma rimane comunque un campionato che sarà livellato, dove tutti potrebbero fare risultato con tutti.

Un campionato  dove l'Udinese se saprà partire bene può anche tentare di fare un piccolo salto in avanti. Ma attenzione a non cadere nella trappola di pensare di essere davvero più forte di tante altre.

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