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Muriel: “I chili di troppo un luogo comune nato a Udine”

"Quando Guidolin disse che ero grasso pesavo 84, peccato che sceso a 81 se ne parlava lo stesso. La verità? C’è chi ingurgita di tutto ed è secco come un chiodo, tipo Cuadrado, mentre io appena mangio un po’ di più ingrasso: è genetica"

Redazione

Lusi Muriel sembra finalmente essersi ripreso a Genova, sponda Samp. Alla Gazzetta il colombiano ripercorre i passi salienti della sua carriera, a cominciare da Udine dove per due volte fu vicino alla cessione alla Viola «Due volte, sì: non dico che fui vicino alla Fiorentina, ma non erano solo voci. La prima volta ne parlarono con l’Udinese discutendo del pagamento di Cuadrado, la seconda Montella voleva capire se potevo muovermi: però nulla, a Udine speravano ancora che esplodessi lì per vendermi meglio. Illusione per illusione, la Fiorentina mi negò anche la finale di Coppa Italia nel 2014: 2-1 all’andata con gol mio e 2-0 per loro al ritorno, mi tradì Cuadrado segnando».

altro capitolo gli infortuni: «Ah, gli infortuni... Per fortuna nessuno grave, e comunque guardi che io me li ricordo tutti - anche il primo a 10 anni, sotto il gluteo sinistro-e non sono stati neppure tantissimi: quasi tutti a Udine, lì sì che mi facevo male sempre. Non al Deportivo Cali, al Granada, al Lecce, non ora alla Samp: io mi infortuno quando sono stressato, quando non sto bene con la testa».

Infine i chi di troppo...:«Per forza non la capivo: mai stata una dannazione, semmai un luogo comune nato a Udine quando non facevo bene. Il mio peso forma è da sempre 82-83, a Lecce ero 83 e andavo come un treno: quando Guidolin disse che ero grasso pesavo 84, peccato che sceso a 81 se ne parlava lo stesso. La verità? C’è chi ingurgita di tutto ed è secco come un chiodo, tipo Cuadrado, mentre io appena mangio un po’ di più ingrasso: è genetica. Non nego che mi piace, ma per fortuna non amo i dolci, da piccolo ero allergico alla cioccolata. Certo, scoprire le trofie al pesto non è stato un aiuto».

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