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Parma, futuro ancora incerto

Che cosa sarà del Parma? L’Udinese ha accettato a Febbraio di rinviare la partita, ora si trova a giocarla in condizioni diverse per lei, ancora sull’orlo del baratro per il Parma. Che entro il 15 aprile deve trovare i soldi per...

Monica Valendino

Che cosa sarà del Parma? L'Udinese ha accettato a Febbraio di rinviare la partita, ora si trova a giocarla in condizioni diverse per lei, ancora sull'orlo del baratro per il Parma. Che entro il 15 aprile deve trovare i soldi per garantire la fine dal campionato. Se così non fosse il rischio esclusione tornerebbe a materializzarsi. E sarebbe una beffa per l'Udinese che avrebbe potuto chiedere i tre punti a tavolino e ora si ritrova con l'obbligo di ottenerli sul campo.

La Gazzetta dello Sport dedica una pagina alla situazione e dei ducali.

Conto alla rovescia per la salvezza del Parma. Conto alla rovescia verso le terribili scadenze che decideranno il futuro prossimo (cioè la possibilità di proseguire fino alla fine del campionato) e il futuro più lontano (quindi l’iscrizione alla Serie B oppure ai dilettanti). Il bello — si fa per dire «bello» — di questa storia è l’atteggiamento dei giocatori che non si sono mai arresi, pur conoscendo ormai in anticipo il destino sportivo della squadra, e hanno continuato a lottare come se fosse in gioco la salvezza. Chiedere all’Inter (che tra andata e ritorno ha ceduto 4 punti) per credere. Ma la partita più importante, purtroppo, si gioca ormai fuori dal campo. 

Faticosamente il Parma sembra vicino almeno al primo obiettivo: finire il campionato. Con l’aiuto della Lega, della Figc e dello sponsor. Con la disponibilità dei giocatori. E con la partecipazione straordinaria di Demetrio Albertini che, affiancato ai curatori, sta tessendo la tela diplomatica in questa lotta contro il tempo. Oggi il primo atto: l’incontro con l’Assocalciatori per definire una strategia che consenta ai giocatori di arrivare a fine stagione, completando le nove giornate mancanti più i due recuperi con Genoa e Udinese. I tesserati del Parma sono anche i primi creditori del club (e da mesi giocano senza stipendio). 

il 15 dal giudice Tra una settimana, il 15 aprile, l’appuntamento cruciale: i curatori e Albertini si presenteranno dal giudice fallimentare per spiegare se e come il Parma può proseguire fino all’ultima di campionato. Se, in breve, ci saranno i soldi per partecipare al campionato. La società è tecnicamente fallita. L’obiettivo a questo punto è garantire la regolarità totale del torneo — quella morale, visto come giocano i ragazzi di Roberto Donadoni, è fuori discussione — e quindi giocare tutte le partite, invece di ritrovarsi, sull’Almanacco Panini 2016, una sfilata di 3-0 a tavolino. Con anche i diritti tv sul piatto. Ecco il perché dell’aiuto della Lega (5 milioni, forse di più) mancato in altre situazioni tipo Siena: si trattava di fallimenti non a campionato in corso. 

Mancano ancora le coperture finanziare per le due trasferte consecutive di mercoledì 29 aprile (a Roma contro la Lazio) e di domenica 3 maggio (a Cagliari). Si sta cercando di risparmiare su tutto, biglietti dei voli e trasporto dei bagagli compresi, per non dire le sedi dei ritiri della vigilia. Poi c’è anche l’ultima giornata, di nuovo a Genova ma contro la Samp, il 31 maggio, ma ci sono quasi due mesi anche per rendere meno vuote le casse del club. Insomma, quello sarebbe il problema più superabile. 

Intanto al Tardini mercoledì si gioca con l'Udinese: con i giocatori ducali che hanno mostrato a San Siro che, quando si scende in campo, si pensa solo giocare.

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