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Zamparini: “Andare in B non è la fine del mondo”

Il presidente: "Non abbiamo la mentalità per salvarci: l'altra volta ci ho rimesso 30 milioni, stavolta sarebbe diverso. Novellino? Un po' attempato: la squadra è inguardabile"

Redazione

"Gli incidenti in centro a Palermo sono stati provocati da duecento persone, che vengono da un settore politicizzato della curva. Il motivo era la politica e non il calcio, quelli del Palermo sono di sinistra e quelli della Lazio di destra". Lo dice Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, a La Zanzara su Radio 24, in merito agl incidenti di ieri pomeriggio nel capoluogo siciliano. "Spero -dice Zamparini- che il Prefetto chiuda la curva dove ci sono questi esagitati. Spero che resti chiusa".

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Poi sulla corsa salvezza: "Non abbiamo la mentalità per salvarci - spiega Zamparini -, sono retrocesso anche con Dybala e Ilicic. Non siamo abituati a combattere come Carpi e Frosinone. Andare in serie B comunque non è la fine del mondo. L'altra volta ci ho rimesso 30 milioni, ora c'è un paracadute importante". Per il club più che per lui: "Vendo anche se resto in serie A - giura -, e se non vendo non faccio più il presidente".

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