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Tavecchio vara nuove norme per le iscrizioni

Nuovi e più severi parametri per le iscrizioni ai campionati, con immediate garanzie sulla liquidità, un sistema di controllo su chi acquisisce la maggioranza o quote rilevanti di club, più la riforma dei campionati, almeno A e B per...

Monica Valendino

Nuovi e più severi parametri per le iscrizioni ai campionati, con immediate garanzie sulla liquidità, un sistema di controllo su chi acquisisce la maggioranza o quote rilevanti di club, più la riforma dei campionati, almeno A e B per cominciare. Mentre il caso Parma si arricchiva di un nuovo e clamoroso colpo di scena, nella sede di via Allegri il governo della Federcalcio provava ad elaborare una risposta politica “anche” (ma non solo) alla crisi gialloblù. Servono le riforme, serve un cambio di passo: l’emergenza Parma è lo stimolo in più per accelerare, ma i temi erano già sul tavolo. Cambia semmai il metodo, più dialogo e condivisione. Con Carlo Tavecchio, ora che a Lotito è stata revocata la delega, sempre più regista, chiamato a mediare tra le leghe e tra le leghe nel complesso e le componenti tecniche, calciatori e allenatori. L’idea è presentarsi al Consiglio Federale del 26 marzo con un testo condiviso da mettere ai voti, almeno per due punti su tre: i nuovi campionati, infatti, richiederanno tempi più lunghi. 

Dopo la riunione del comitato di presidenza, Tavecchio ha guidato lui il tavolo tecnico tra leghe e componenti per discutere nel concreto quelle riforme già ipotizzate nelle scorse settimane. C’era ovviamente Lotito, non più come delegato alle riforme ma come consigliere federale in quota Lega Serie A (mancava l’altro consigliere, Giampaolo Pozzo).

 

Nuovi proprietari. La Figc, è chiaro, non può entrare nel merito del passaggio delle quote dei club di calcio. Però sul versante sportivo può limitare l’operatività - l’iscrizione, l’attività agonistica e anche il calciomercato - di quelle società che non abbiano fornito adeguate garanzie, economiche e di onorabilità, sui nuovi proprietari. Dunque, un controllo all’ingresso per chi intende investire nel calcio: criteri che si applicherebbero anche a partecipazioni di minoranza, non necessariamente a quote di controllo: una soglia potrebbe essere il 10%.

 

Licenze nazionali. Per quanto riguarda il sistema delle licenze nazionali, i critieri di iscrizione ai campionati saranno più rigidi e nell’arco di un triennio si dovrebbe gradualmente approdare all’equilibrio economico-finanziario dei nostri club. Il modello di riferimento è il Financial Fair Play della Uefa, probabilmente però tarato su alcune specificità proprie dell’ordinamento italiano. Nel medio periodo si agirà sull’indebitamento delle società, nell’immediato però il presidente Tavecchio vuole introdurre nuovi parametri da rispettare per avere più solide garanzie sulla liquidità dei club, cioè sulla loro capacità di portare avanti la stagione rispettando gli impegni assunti. L’introduzione di nuovi indicatori non dovrebbe portare all’esclusione dai campionati la prossima estate, ma sono previsti meccanismi sanzionatori anche in termini di calciomercato: chi non può permettersi un certo monte stipendi, insomma, dovrà vendere i calciatori più costosi. Concorrenza più leale anche in termini di campagna acquisti, insomma.

 

Nuovi format. Prima del consiglio federale della prossima settimana le leghe si incontreranno tra di loro per trovare un’ipotesi di massima da sottoporre poi alle componenti tecniche. L’intervento sulla Lega Pro (già scesa a 60 club) potrebbe essere differito, per ora si punta a reintrodurre almeno il blocco dei ripescaggi, misura alla quale è contraria l’Assocalciatori (ma per i ripescaggi fisiologici, intanto, la B chiede criteri nuovi e una graduatoria pubblica). Subito Serie A a 18 squadre e B con 20 club: lo scoglio da superare è il meccanismo di promozioni/retrocessioni (una retrocessione diretta più due agli spareggi con quelle della B o vicersa) sui quali, ovviamente, le posizioni sono diverse tra A e B. In prospettiva, però, andrà tutto armonizzato a cascata per rispettare la simmetria, e dunque bisognerà mettere mano anche a Lega Pro e Serie D.

Tratto dal Corriere dello Sport

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