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Iachini: “Ci vorrebbe sempre uno zoccolo duro italiano”

"Gli stranieri vanno bene, per carità, ma se la comunicazione è rapida, se basta mezza parola per risolvere un problema che si crea d'improvviso in area di rigore, allora è meglio che ci sia una guida italiana, un leader fatto in casa"

Redazione

Beppe Iachini non nomina direttamente l'Udinese, ma quando parla di stranieri al Corriere dello Sport è chiaro che tutti pensano alla situazione che ha trovato: "Ci vorrebbe sempre, in ogni squadra, uno zoccolo duro italiano, meglio se in difesa, proprio come capita alla Juventus. Gli stranieri vanno bene, per carità, ma se la comunicazione è rapida, se basta mezza parola per risolvere un problema che si crea d'improvviso in area di rigore, allora è meglio che ci sia una guida italiana, un leader fatto in casa. E perchè questo possa accadere in più di una squadra è necessario lo sviluppo e il miglioramento dei settori giovanili. Gli istruttori devono insegnare le marcature individuali ai ragazzini per poi passare, più tardi, alla tattica collettiva. Bisognerebbe tornare a livello di settore giovanile, al 2 che marca l'11, al 3 che marca il 7, al 5 che marca il 9 e al 4 che marca il 10, come negli anni '70".

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