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Toto Ct: Guidolin candidato forte. Ma piace anche De Biasi

Il dopo Conte è certo che non si chiamerà Capello, Mancini e tanto meno Ranieri. Ma si potrebbe chiamare Guidolin: l'ex tecnico dell'Udinese ha un appoggio trasversale. Però anche De Biasi è un nome 'caldo'

Redazione

Francesco Guidolin, come avevamo anticipato già settimane fa su queste pagine, è tornato prepotentemente in  lizza per la panchina azzurra, e la sua candidatura raccoglie di giorno in giorno sempre più consensi. «Con Francesco mi lega un rapporto che va oltre la stima a livello professionale, per cui mi auguro che sia davvero lui il nuovo condottiero azzurro perché credo che a lui sia mancata solo una grandissima squadra. Credo che meriti questa chance per le caratteristiche professionali e umane che ha. Può essere l'uomo giusto», ha detto l'ex DG dell'Udinese, Sergio Gasparin. Ma sono intanto tra gli addetti ai lavori a vedere bene l'ex tecnico bianconero sulla panchina più bollente d'Italia.

«Mi sento molto in equilibrio in questo momento particolare della mia vita. E anche molto tranquillo – il pensiero dell’ex tecnico dell’Udinese di un paio di giorni fa –. Vivo il calcio con grande intensità, senza la quale non sarei diventato il settimo allenatore con più presenze della storia della serie A. Per quello che ho fatto non devo ringraziare nessuno. E penso di avere l’equilibrio e la lucidità per poter gestire ogni situazione. Anche sulla panchina della Nazionale».

Anche Carlo Tavecchio sembra iniziare a pensarci. Del resto di nomi papabili non ne sono rimasti molti dopo i no di Capello e Ranieri. Di certo non convincono quelli del 'perdente di successo' Ventura e toto meno quello di Gasparin.

Piace, invece, Gianni De Biasi, che dopo aver guidato l'Albania a una storica qualificazione a Euro 2016 ha mostrato una grande esperienza da selezionatore. E proprio De Biasi, sempre a questo giornale, tempo fa disse che oramai il ruolo di CT se lo sente cucito addosso.

La corsa per il dopo Conte è cominciata, ma i nomi sembrano davvero assottigliarsi e gli indizi comunque portano a Udine, diventato centro di interesse nazionale. Per lo stadio, dove già per le qualificazioni Mondiali l'Italia tornerà a giocare, e per la panchina con due ex allenatori dell'Udinese pronti.

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