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Totti contro il calcio business: “Serve cambiare mentalità”

Totti si scaglia contro un sistema dove i soldi sono tutto: "Per me si tratta di altro, di passione, non di soldi"

Redazione

Totti, l'ultima bandiera del calcio. Dopo che Di Natale ha dato l'addio all'Udinese, è rimasto solo il capitano della Roma a difendere certi valori.  «Ora l’attenzione è più sul denaro. I giocatori cambiano squadra più spesso, forse per fare più soldi. È più business che passione – evidenzia Totti intervistato dal sito Gazzetta World – La gente va allo stadio per divertirsi e vedere un giocatore che sta sempre nella stessa squadra. Forse sperano di non essere traditi. Guardate quello che è successo ora con Higuain dal Napoli alla Juventus. E’ un disastro. Però è del tutto normale ora che quando uno straniero arriva in Italia abbia la possibilità di andare in un’altra squadra per fare più soldi. Se avessi pensato solo all’aspetto economico avrei lasciato la Roma 10 anni fa. Per me si tratta di altro, di passione, non di soldi».

«Per tornare ad alti livelli bisogna cambiare mentalità, dare più attenzione ai giovani di talento che adesso restano oscurati dagli stranieri. Ora è più importante avere in squadra stranieri che italiani. Alcuni pensano che se prendi un argentino o un brasiliano allora sarà come Maradona», ha concluso.

Totti come Di Natale  ha sempre rifiutato altre offerte. Oggi il calcio mette in vetrina Higuain alla Juve per 90 milioni, ma quel che conta è che è impossibile trovare giocatori che si vogliono legare a una bandiera. I soldi imperano, i procuratori decidono. I giovani sono troppo giovani per giocare in A, ma se sono stranieri va bene lo stesso. Gli italiani faticano a emergere, basta vedere chi della nazionale U19 finalista all'Europeo e qualificata ai Mondiali giocherà in massima serie. Anche l'Udinese ha scelto di dare in prestito il prodigio Meret, Pontisso e a breve Coppolaro.

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