rubriche editoriali 2

A testa alta, sempre.

I bianconeri sono ancora un cantiere aperto ma l'atteggiamento propositivo e la voglia di non mollare mai sono una costante ed ormai una certezza da quando sulla panchina c'è Gigi Delneri

Paolo Minotti

L'Udinese paga a caro prezzo due errori banali ed evitabilissimi, consegnando la vittoria ad un Napoli compatto ma mai predominante, uscito con i tre punti oltre i propri meriti.

I bianconeri sono ancora un cantiere aperto ma l'atteggiamento propositivo e la voglia di non mollare mai sono una costante ed ormai una certezza da quando sulla panchina c'è Gigi Delneri. Qualcosa da sistemare c'è ancora, alcuni errori che si ripetono vanno corretti e possibilmente eliminati, mentre le mezzali devono essere più incisive e coraggiose negli inserimenti a campo aperto, ma a differenza delle sconfitte che si subivano precedentemente, a fine gara qualcosa di positivo rimane ed è quello che permette di guardare al futuro con ottimismo e di non uscire dallo stadio con la rassegnazione di un tempo. Il cambiamento è cominciato, è sotto gli occhi di tutti, si tratta solo di consolidarlo.

Dispiace perdere una partita così, una partita che sarebbe potuta tranquillamente finire con un pareggio proprio per quanto visto in campo, e dispiace che l'errore decisivo ai termini del risultato sia stato quello di Widmer, uno tra i migliori dell'ultimo periodo, mister assist dell'ultimo mese. Un errore tecnico, non è il primo, un infortunio che può capitare, ma che non deve più ripetersi se vuole fare quello step che lo porti a diventare un giocatore di alto livello.

Dispiace sia arrivata anche la prima sconfitta per Delneri al Friuli, e dispiace pure per i tifosi, ancora una volta fantastici nel sostenere i bianconeri incessantemente e che nonostante la sconfitta, di questa Udinese possono andare fieri e camminare a testa alta. Sempre.

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