rubriche editoriali 2

Cartellino rosso: la 20/ma giornata

Cose buone e cose meno buone, alcune da dimenticare completamente nella ventesima giornata di Serie A.

Monica Valendino

La serie A conferma la sua bruttezza, e il perché gli investitori esteri (quelli veri) vanno in Inghilterra. Altro che Brexit. Qui rischiamo il footballexit se non ci si dà una regolata.

Venti squadre in Italia sono talmente tante che alcune fanno questa tenerezza, se non fosse che c’è il vago sospetto che il famoso ‘paracadute’ alla fine poi lenisce ogni retrocessione.

Però intanto il campionato è spaccato in tre tronconi. Le ultime tre, per le quali non esiste aggettivo per manifestare quanto pietoso sia stato il lavoro dei loro dirigenti, sembrano spacciate. Passi il Crotone e il salto di categoria, ma l’anno scorso Carpi e Frosinone a confronto erano Bayern Monaco e Real Madrid. Caliamo un velo pietoso sul Palermo, che da anni sta cercando di retrocedere eppure Santa Rosalia un occhio protettore glielo concede sempre. Oggi sarà dura, intanto Zamparini continua a sfogliare la margherita: vendere o non vendere e se sì, a chi? Il Pescara è la classica squadra che alla fine le diranno, “brava, bel gioco, peccato per il risultato”.

In mezzo ci stanno dieci squadre dall’Empoli alla Fiorentina (che ha 33 punti ma non sembra avere la verve di chi le sta sopra). Nessuna di queste sembra a dire il vero poter ambire al sesto posto, l’ultimo utile alle coppe (ricordiamo che l’Italia riavrà i sospirati 4 posti in Champions e i due in Europa League). Ma non è un bene: prendete quelle che oggi stanno giocando la Champions. A febbraio inizieranno a fare calcoli su chi schierare e chi no, perché in una doppia gara si rischia di gettare via milioni.

Così in questa Terra di Mezzo tutti lottano, ma nessuno davvero si sfida a dovere. Basta assistere a Empoli-Udinese, sembrava una gara da fine stagione.

A proposito di Udinese: rischia di fare il campionato fatto con il povero Stramaccioni (crocifisso in sala mensa perché, in fondo, ha regalato una salvezza anticipata. Delneri di critiche non ne prende (per ora, perché nessun tecnico, nemmeno i più amati, hanno l’immunità diplomatica, basta ricordare Guidolin). Il campionato dei bianconeri è in linea con quello scorso (25 punti oggi 24 l’anno passato), con la differenza che allora c’erano concorrenti dietro capaci di metterle paura. Certo se si inizia a perdere e a far venire meno le motivazioni tutto può succedere.

Le motivazioni queste sconosciute, specie a gennaio, quando i procuratori sono i veri “tronisti” del calcio. E tanti presidenti impostano già per giugno gli affari come se oggi oramai fosse già passato.

Anche perché ci sono Milan, Atalanta, Inter, Lazio, Napoli, Roma e Juve che sono imprendibili.

Il Milan va a ad alti e bassi, ma è giovane e ha un progetto e soprattutto un allenatore capace. Dovrebbe resistere, al massimo se la giocherà con la FiorentinaL’Atalanta è il bel dubbio: gioca forse il più bel calcio d’Italia, ma tra mercato e panchina non eccelsa, resisterà? Bella sfida, che molti auspicano vinca visto che è un quasi made in Italy completo.

Pioli sta facendo risalire l’Inter, ma attenzione agli scontri diretti dove fatica terribilmente e dove vengono fuori le lacune di una rosa costruita sull’immagine più che sulle necessità. Ma l’ex tecnico della Lazio è bravo e sa come gestire certe situazioni, vista la palestra fatta.

Quella che sta facendo Inzaghi Jr, insieme a Martusciello la bella novità tecnica del torneo. La sua Lazio se schierata titolare può tenere testa a molti (non a tutti, vedi Juve), ma come al solito chi comanda si è dimenticato di avere anche una panchina e qualche rinforzo dietro dove De Vrij non può fare tutto. Non vincerà lo scudetto, ma l’orgoglio della prima squadra della capitale è tanto come il tifo (anche fuori dalll’Olimpico) che può aiutare (contestazioni a Lotito a parte).

Napoli, Roma e Juve se la giocano infine: i partenopei hanno la Champions (il Real non il Bate) e forse la rosa in attacco non è così pronta a reggere due fronti; la Roma paga la sua viziosa e sfacciata arroganza, però ad oggi è l’unica che può competere con i torinesi. Che solo loro possono gettare via uno scudetto che a settembre sembrava già in tasca. Ma la Champion arriva al momento clou, qualcosa si dovrà scegliere. Voi che fareste?

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