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Mister Gigi Delneri fa la differenza… reti

UDINE, ITALY - MAY 21:  Head coach  of Udinese Luigi Del Neri looks on during the Serie A match between Udinese Calcio and UC Sampdoria at Stadio Friuli on May 21, 2017 in Udine, Italy.  (Photo by Dino Panato/Getty Images)

Stando al computo di gol fatti e subiti in questo campionato l’Udinese risulta ai livelli dell’ultima gestione Francesco Guidolin

Redazione

Un gol in più fatto, meno uno alla voce subiti. L’Udinese, possiamo dirlo, è tornata ai livelli del Guido. Complice una guida, perdonate il facile gioco di parole, capace di riportare le zebrette agli anni in cui l’Europa era ancora terreno a noi caro. Di casa, non fosse che in quell’anno, complice il rifacimento del Friuli, fummo costretti a ingoiare l’eliminazione dai playoff di Europa League per mano di un modesto Slovan Liberec in quel del Nereo Rocco di Trieste.

Era la stagione 2013/14 e i bianconeri terminavano al 13° posto con un bottino di 44 punti: 46 le reti in A, 57 quelle subite. Una differenza di -11 che ricollega quell’Udinese alla squadra oggi allenata da mister Delneri. Curiose, quasi perfette, le coincidenze tra la formazione che alla fine di quel campionato diede l’addio a Francesco Guidolin e quella che oggi si appresta – almeno questo è ciò in cui confidano i tifosi delle zebrette – ad aprire un nuovo ciclo con coach Gigi da Aquileia. 45 in punti quest’anno per un nuovo 13° posto: 47 le realizzazioni messe a segno in campionato, 56 quelle incassate. Totale -9. Non parliamo di cifre esaltanti, questo è chiaro, ma di un trend che, dopo il buio di un biennio alla ricerca di identità, pare assestarsi in preparazione della rinascita bianconera. L’obiettivo? Tornare già dal prossimo campionato ai livelli 2012/2013, quando sottraendo i gol presi dalle marcature in attivo si otteneva un confortante +8; +14 se considerati i soli centri in campionato.

In quell’anno la battaglia di Liverpool nel tempio di Anfield Road. A parte la parentesi con la vittoria sui Reds per 3-2 c’è da dire che non fu lieta l’esperienza dei bianconeri in Europa League. Quanto darebbe, tuttavia, ogni tifoso dell’Udinese per rivivere le emozioni del pareggio di Totò Di Natale? La staffilata da fuori di Giovanni Pasquale? Troppi ricordi. Ma come evitare di rifugiarsi nella memoria più remota quando il passato recente parla di flop e gioie soppresse?

Con Andrea Stramaccioni, nell’annata 2014/2015, il -13 di differenza reti in campionato è parzialmente mascherato da un +1 che tiene conto delle goleade andate in scena al Friuli in occasione dei match di Coppa Italia contro Ternana – 5-1 con poker di Di Natale – e Cesena – 4-2, in gol Allan, Bruno Fernandes e, ai supplementari, Evangelista e Cyril Thereau.

Ancora più viva nella mente e nel cuore di tutto l’ambiente l’infelice gestione sotto Stefano Colantuono. Solo 35 i gol registrati alla voce “fatti” nel corso di una Serie A dove i bianconeri sono stati bucati per ben 60 volte: -25.

Campagne negative quelle dirette dai due tecnici romani a cui ha fatto seguito la tranquilla salvezza insieme a mister Gigi Delneri. Col rinnovo ufficiale arrivato in settimana è lecito ora pensare che a partire da fine agosto tutto il club cominci a remare in direzione di risultati ancor più soddisfacenti. Attacco prolifico e retroguardia solida: due ingredienti per una squadra che vuole tornare a stupire.

"Simone Narduzzi

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