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Ridateci la dignità

Ma serve coesione, non basta uno slogan sulla maglia per creare un gruppo e non una squadra. Dignità: questo chiedono i tifosi, la voglia di dare tutto, di mangiare il campo per onorare 121 anni di storia. Che facciano fuori quello che vogliono,...

Monica Valendino

Per favore ridateci la nostra dignità. Se la società crede che sia sufficiente aver costruito uno stadio che ammirano in Italia, ma che qui da molti viene visto addirittura come il mausoleo di Paron Pozzo, oramai ai margini di tutte le scelte, allora non ha capito nulla. Certo sponsor si avvicineranno, sky boxes, iniziative per riempire l'impianto come portare ragazzini a pochi euro (11 mila abbonati sono un fallimento, comunque la si veda), sono solo la dimostrazione che il marketing è l'aspetto principale di questo club.

Le cene per i vip, le iniziative che per i tifosi potrebbero essere evitate, mentre la squadra viene o smembrata o costruita senza un senso logico.

Impietoso quello che hanno scritto gli ultras: "Siamo stati pazienti e tolleranti, in questi ultimi anni abbiamo visto erodere l’immagine di solidità e concretezza che a detta di tutti ci aveva contraddistinto. Vogliamo un gioco adeguato a oltre 120 anni di storia dell’Udinese. Vogliamo impegno e determinazione da parte di tutti, in campo e fuori. Non permetteremo a nessuno di calpestare e sacrificare la nostra fede in nome del Dio denaro che non ci appartiene. Il nostro unico interesse è che la squadra onori e lotti per la maglia che indossa".

Non occorre aggiungere altro. O forse sì. In questo club ci sono troppi generali e poca truppa e anche i graduati sono troppo vogliosi di mettersi in mostra dinanzi al capo che stanzia oramai fisso a Londra e al quale arrivano forse solo mezze verità. Lo spogliatoio, vedi Thereau, ma non è il solo, non è unito come Delneri vorrebbe e vorrebbe far credere. Il tecnico friulano cerca slogan per tenere unita la gente, perché sa che senza il popolo binconero qui si rischia grosso.

Manca la spina dorsale della squadra, manca soprattutto una punta che garantisca la doppia cifra, cosa che il francese faceva nel bene e nel male. Maxi Lopez sembra un acquisto tampone, un elemento tutto da rivalutare, ma l'età non è di certo dalla sua e nemmeno i numeri degli ultimi anni.

La difesa è un colabrodo e Angella continua vedere la panchina: come credete che stia? Siamo alle solite degli ultimi cinque anni, da quando le comproprietà hanno minimizzato quella che era una squadra modello e che oggi deve vedersela a naso con Benevento, Crotone, Spal, e forse un'altra che oggi non sapremmo individuare.

Il livello della rosa è basso perché mancano i leader, uno per reparto. Ma leader veri, quelli che spronano, quelli che dettano i tempi, quelli che se si raggiunge un pari insperato sanno come richiamare i compagni.

Il modulo senza una linea centrale forte non ha senso discuterlo. Glerean, grande tecnico dimenticato troppo presto, col Cittadella ha vinto campionati con 4 punte e tre difensori.

Ma serve coesione, non basta uno slogan sulla maglia per creare un gruppo e non una squadra. Dignità: questo chiedono i tifosi, la voglia di dare tutto, di mangiare il campo per onorare 121 anni di storia. Che facciano fuori quello che vogliono, oramai abbiamo capito che il rapporto umano nel calco è solo nelle parole di qualcuno o nei soliti slogan.

Zero punti, cinque gol presi in due gare contro due squadre che erano concorrenti dirette. Se il buongiorno si vede dal mattino...E il mercato tanto decantato a giugno non ha fatto altro che far nutrire altri dubbi.

Senza fare i disfattisti, sia la squadra a fare qualcosa, a dimostrare che il pessimismo friulano è esagerato. Ma serve correre, mangiare il campo, sacrificarsi l'uno per l'altro.

Auguri. Anzi Maxi auguri.

 

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