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Scusate se è poco

De Canio in tre settimane ha fatto un lavoro encomiabile. Anche su Di Natale la gestione è stata limpida: con quattro punti tra Sassuolo e Napoli ora può guardare con fiducia al futuro. Anche prossimo venturo con una conferma sempre più...

Monica Valendino

L’Udinese c’è e si vede. E oggi, annientato il Napoli, nascono più rimpianti che gioie: se De Canio fosse arrivato appena dopo Palermo, quando si era capito che la vecchia gestione aveva fallito, molto probabilmente oggi non ci sarebbe nemmeno da pronunciare la parola salvezza. Il tecnico lucano è giusto che si prenda i meriti: ha compattato l’ambiente, ha compattato la squadra, ha fatto scelte coraggiose e ha dato un gioco. Il tutto in tre settimane.

DI NATALE E IL TRAMONTO DEGLI DEI  Si sono sprecate tante parole dopo la decisione di De Canio di escludere il capitano dalla lista convocati assieme a Domizzi. Alla fine, però, se si sintetizza ai minimi termini la situazione quello che ha fatto il tecnico lucano non è altro che avvalorare quanto cercato di fare senza fortuna dai suoi predecessori, Stramaccioni e Colantuono. Il problema non sono Di Natale e Domizzi, ma una leadership necessaria che sta venendo meno e che la società non ha saputo rinnovare. Soprattutto il club è stato ambiguo nel rinnovare la fiducia ai senatori, ben sapendo forse che non rientravano più nei piani tattici. E quando hai figure così importanti nello spogliatoio non è facile gestirli. La stessa cosa sta avvenendo a Roma con Totti. Gestioni un po’ diverse le due, ma la voglia di eliminare le grandi stelle c'è. Forse la Juve con Del Piero è tata un esempio, piaccia o meno.

DE CANIO con questa mossa ha detto solo una cosa: « qui da ora alla fine comando io, gioca chi sta bene e merita in allenamento ». Semplice, ma è comunque una mossa che potrebbe essere importante anche in vista del futuro. Se saprà salvare bene la squadra e avrà messo ordine nello spogliatoio, le parole di Pozzo a questo giornale potrebbero davvero significare fiducia e conferma.

CORSA SALVEZZA Ora però c’è da mettere il sigillo sulla salvezza: l’Udinese può respirare, ma non può rallentare. A Genova, contro la Samp, il discorso si può anche chiudere. Perché la squadra c’è e ora che è ritrovato anche l’entusiasmo verranno facili anche le giocate.

Onestamente nessuna concorrente tra le ultime quattro in classifica ha le qualità dell’Udinese oggi. Una squadra forse più gregaria che di solisti, ma che sa esaltare tutti in egual maniera. Così com’è, il finale potrebbe essere solo in gran crescendo e, come detto, De Canio si può anche pregustare una conferma che oggi è più che mai concreta.

In fondo in tre settimane ha compattato l'ambiente, portato sorrisi laddove c'erano solo musi lunghi, dato fiducia all'intero gruppo, portato meritocrazia in squadra e ottenuto 4 punti in due gare con Sassuolo e Napoli. Scusate se è poco.

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