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Stadio Friuli, il resto sono chiacchiere

Lo Stadio Friuli porterà vicino la dicitura Dacia Arena: nulla di scandaloso, i veri obiettivi del club versione 2.0 sono più importanti da raggiungere

Monica Valendino

Per il club sarà forse un po' più Dacia Arena, per gli altri Stadio Friuli, per i tifosi più semplicemente 'Friuli' o ancor di più 'ai Rizzi'. Il resto sono solo chiacchiere.

La partnership con la Dacia ha creato da settembre in  qui un fiume di parole, alla fine l'idea (ovviamente non condivisibile) di rinominarlo in onore dello sponsor, ha lasciato la strada al compromesso. Il gioiello di Udine si chiamerà Stadio Friuli-Dacia Arena. La prima denominazione, come già adesso, spiccherà all'ingresso della Tribuna, e probabilmente anche i media tradizionali continueranno a chiamare l'impianto così. la seconda dicitura forse apparirà all'interno e per il calcio non è una novità.

L'Allianz, l'Emirates Stadium sono solo gli esempi più prestigiosi del cosiddetto 'naming'. Ovviamente Udine a differenza di Monaco e di Londra non percepirà cifre stratosferiche che possono cambiare la storia del club, ma è ovvio che sia così. Certamente ci si chiede ancora nei bar e nei club se tanto rumor ne valeva la pena: nel senso, i 5 milioni per 10 anni che si dice l'Udinese incasserà, sono equi?

La risposta è nel nome: per la maggior parte di noi rimarrà solo Friuli, per cui onestamente lo sponsor non poteva pagare di più.

Ora la cosa che più preme è che l'Udinese capisca che troppa commercializzazione del prodotto rischia comunque di allontanare i tifosi: ma la passione che spicca nello slogan va conquistata sul campo. La squadra di Colantuono ci mette cuore oggi, ma forse qualche bandiera in più servirà per identificarsi meglio.

Ancora di più: le barriere a bordo campo sono sparite, ma ne sono nate altre a cui a Udine i tifosi che bazzicano lo stadio e il Bruseschi non ne erano abituati. E' importante che i calciatori incontrino la gente, Udine non sarà mai Napoli, Roma o Milano dove è impossibile fare certi ragionamenti. Allontanare i calciatori rischia di non farli amare, tutto qui. A volte una parola, una battuta sulla partita, una pacca sulla spalla sono più importanti del risultato ottenuto la domenica. Come nel terzo tempo, unico, che i club organizzano dopo ogni partita: si continui a sostenerlo nel miglior modo possibile, la squadra non abbia paura a parteciparvi anche dopo una sconfitta. Da queste parti se ne sono viste tante nei decenni, ma con i ragazzi che hanno difeso i colori e si sono dimostrati 'uno di noi' non ci sarà mai una voltata di spalle.

Ancor di più: non si abbia paura di rifare le cene dei club a cadenza fissa con i giocatori. Le cene di zona sono belle, ma un club quando ha un ospite importante lo ricorderà per molto tempo.

La vera conquista, il vero traguardo per l'Udinese versione 2.0 sarà questa: mantenere una radice forte con la sua gente, pur adeguandosi al calcio di oggi. Vincerla significherà riempire davvero di passione il Friuli.

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