rubriche editoriali 2

Tutti impressionati da Stryger e Barak

Ebbene sì, hanno sorpreso, non c'è stato nessuno sugli spalti che non si sia lasciato andare ad un commento positivo

Paolo Minotti

Bravi loro, a farsi trovare pronti e a calarsi con personalità in una partita per nulla facile, condizionata dai risultati precedenti e da un certo malumore generale dell'ambiente bianconero, anche se poi nessuno dei tifosi presenti allo Stadio Friuli ha fatto mancare il proprio sostegno alla squadra.

Ebbene si, hanno sorpreso, non c'è stato nessuno sugli spalti che non si sia lasciato andare ad un commento positivo, a volte anche come solo i friulani riescono a fare: “fuart chel lì, a l'è mior di Widmer”, “Cui isial chel lì ? Barak? mior in campo!”, addirittura storpiando i nomi in Stringher e Tunin Barache, adottandoli definitivamente come friulani.

Magia del calcio. Di quello giocato bene.

Jens Stryger è uno che ha gamba, come si usa dire, ha colpito per il passo, la determinazione, la sicurezza negli interventi difensivi, la decisione ed il tempismo negli inserimenti, denotando una già sorprendente intesa con De Paul. La buona tradizione danese in maglia bianconera si sta riconfermando con questo ventiseienne laterale destro.

Se Jankto è il braccio,“la furia ceca” dovuta al carattere fumantino, Antonin Barak è la mente, la pacatezza, la saggezza tattica, dotato di un piede sinistro molto interessante, capace di cogliere i movimenti delle punte e servirli con tempi e precisione adeguati, e di forte costituzione, come si diceva un tempo. Che non guasta

Entrambi hanno rubato la luce a tutti gli altri, proprio perchè nessuno se li aspettava così, anche se le prestazioni di Berhami, di Nuytinck, di Lasagna, di De Paul, di Jankto e di Maxi Lopez sono state brillanti e forse non da meno, tutti sono rimasti impressionati da Stryger e Barak.

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