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Udinese, certi vecchi difetti non vogliono sparire

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Quante volte si è sentito dire : "dobbiamo lavorare durante la settimana" ?, negli ultimi anni un'infinità

Paolo Minotti

Quante volte si è sentito dire : "dobbiamo lavorare durante la settimana"  ?, negli ultimi anni un'infinità,eppure quasi come qualcosa di irrefrenabile,gli errori si ripetono ciclicamente. Allenatore dopo allenatore,giocatore dopo giocatore.

Va bene che è ancora calcio d'agosto, va bene le gambe imballate, ma commettere ancora certe disattenzioni, singole e di reparto, no non va bene. Indifferentemente si tratti di difesa,centrocampo o attacco.

Della partita contro l'Az ai fini del risultato sono rimaste impresse le leggerezze di Danilo e Scuffet, dalle quali sono nati i due gol degli olandesi, ma le innumerevoli occasioni sprecate, che di fatto avrebbero ribaltato il risultato e dato minor risalto agli errori dei compagni di difesa, sono da mettere sullo stesso livello. Come gli eccessi di egoismo nel voler portare palla, da De Paul a Fofana,passando per Matos.

L'Udinese è stata pericolosa quando faceva correre la palla, specialmente sugli esterni, e se è vero che Widmer durante la gara è stato più restio negli inserimenti rispetto a Pezzella,è anche vero che quelle poche volte che ha fatto la sovrapposizione è stato quasi sempre ignorato dal De Paul o Matos di turno.

La prossima partita al Friuli varrà il passaggio del turno in Coppa Italia,di fronte ci si troverà una formazione di serie B e non si potranno ripetere certi errori e comportamenti,tanto meno la domenica successiva quando arriverà il Chievo per la prima di campionato della stagione 2017/18 e i tre punti cominceranno a valere, altrimenti vorrà dire che certi difetti non vogliono proprio sparire.

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