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Udinese: l’ennesima occasione persa, serve un segnale forte dalla società

Contro il Bologna non si poteva e non si doveva perdere, non tanto per la classifica, che per fortuna non è stata eccessivamente compromessa dati gli scarsi risultati delle concorrenti, ma perché era probabilmente l'ultima occasione di...

Giacomo Angelin

Per questa partita non c'erano alibi, non vi erano infortuni, cali di attenzione, caratura dell'avversario che potessero giustificare non dico un pareggio, ma sicuramente una sconfitta. Il Bologna è arrivato e ha giocato una buona partita, ma certamente non eccelsa, facendo bene nei primi minuti e rendendosi pericoloso in qualche ripartenza.

L'Udinese doveva fare di più, doveva farlo per i tifosi che non hanno mai lasciato sola la squadra nonostante avessero più di un motivo per farlo e per raddrizzare almeno un po' il campionato, dimostrare che il periodo buio era finito. Non è stato così, è arrivata la quarta sconfitta in sette partite in cui la squadra è riuscita a racimolare appena tre punti in altrettanti pareggi. La squadra tutto sommato non ha giocato male, ha creato qualche occasione e ha lanciato qualche segnale positivo, ma non basta, ha peccato di cattiveria sotto porta, di fame. Qualche occasione per segnare è stata creata, ma se non si concretizza non si va da nessuna parte. L'unica nota positiva per ora dei friulani è la difesa che riesce a tenere abbastanza bene salvo qualche sbavatura, vedi il gol di Destro. Il problema è che si crea poco e si segna ancora meno. Si sta poco a dare la colpa alla sfortuna, ma qua non si tratta di sfortuna, perché se la palla finisce sul palo significa che qualcuno l'ha tirata li, non che qualche forza oscura l'ha deviata e fatta finire sul legno. Se si parla di sorte poi per coerenza bisognerebbe anche ringraziare il palo che ha salvato il tiro deviato di Mounier.

Sta di fatto che l'Udinese è uscita dal campo a mani vuote e ormai la pazienza dei tifosi più coriacei sembra essere finita, testimoni anche i molti fischi a fine partita conditi da qualche applauso di chi ancora non molla. La rabbia ha lasciato in molti posto alla rassegnazione che "quest'anno va così, che ci vuoi fare, la prossima volta vado a fare un po' di compere all'outlet...così almeno non mi sale il nervoso".

Ci vuole una sterzata brusca, un segnale forte, sicuramente più forte di un ritiro in hotel. Vedendo poi quello che ha fatto Donadoni al Bologna, una squadra con un organico simile a quello dell'Udinese, qualche rammarico c'è. Vedremo le prossime partite come andranno, certo è che se l'andazzo è questo la zona retrocessione un po' di paura la fa.

 

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