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Udinese: non ci siamo, tutto da rifare

Come spesso accadeva nel corso della passata stagione la squadra non riesce ad acquisire continuità. Ad ogni piccolo passo in avanti ne corrisponde sempre uno all'indietro che riporta tutto al punto di partenza, con problemi che a questo punto...

Giacomo Angelin

Cambia il modulo, cambiano in parte gli interpreti, ma il risultato rimane sempre lo stesso: il reparto offensivo crea e segna poco, quello difensivo in generale regge salvo commettere delle clamorose ingenuità che vengono pagate care. Certo, si può anche sbagliare, ma il problema della squadra è che i reparti non riescono a compensarsi. Se l'attacco segna poco la difesa deve essere praticamente impeccabile, al contrario se la difesa è ballerina l'attacco deve segnare. Il coraggio di Iachini di cambiare modulo dopo anni è da apprezzare, finalmente si vedono due punte supportate da un trequartista, ma il reparto dipende dalla fantasia e dalle giocate di De Paul (che contro il Chievo non è riuscito a brillare, complice anche la buona marcatura effettuata su di lui dai giocatori clivensi) e dallo stato di forma delle due punte. Zapata ha fatto il suo, Thereau al contrario sembra essere ancora piuttosto spaesato. La difesa invece soffre terribilmente sulla fascia sinistra (quella dove gioca Armero per intenderci), le due reti del Chievo sono maturate da due inserimenti da quella parte prima di Castro e poi di Cacciatore, su quest'ultimo la difesa friulana è stata a dir poco imbarazzante. Anche sulla destra poi è stato commesso più di qualche errore, complici anche l'infortunio di Widmer e un Wague non al top.

Sta di fatto che o la squadra inizia a macinare gioco, in particolare negli ultimi trenta metri di campo, o la difesa deve acquisire maggiore stabilità, altrimenti si è in balia della sorte e della prestazione degli avversari. Non si può negare infatti che le due vittorie con Milan ed Empoli siano maturate anche grazie ad una buona dose di fortuna che ha assistito la difesa nella prima, la conclusione di Perica nella seconda. A proposito dell'attaccante croato, Iachini l'ha messo in campo solo gli ultimi cinque minuti nonostante abbia dimostrato un buon stato di forma, a mio avviso è stato un errore non inserirlo subito dopo la rete dal Chievo, se non addirittura prima. Ora si giocherà un altra partita in casa contro la Fiorentina, reduce dalla vittoria contro la Roma di Spalletti, squadra che lascia giocare di più rispetto al Chievo, ma è decisamente più pericolosa. Sarà difficile portare a casa un risultato positivo e per riuscirci non si possono commettere le stesse ingenuità, nella speranza che De Paul e compagni, lasciati maggiormente liberi di giocare, riescano a creare qualcosa.

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