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Ora però diamo il merito a Delneri di aver cambiato

Non era assolutamente scontato che il mister di Aquileia presentasse in campo tante novità, 4 su 11 se non è una rivoluzione ci manca poco

Paolo Minotti

Si chiedeva un cambiamento, una svolta, caratteriale, del gioco, del risultato e nella scelta dei giocatori da mandare in campo, beh mister Delneri non si è fatto attendere e nel giro di due settimane, nonostante le difficoltà dovute per le nazionali, ha estratto dal cilindro una formazione nuova, interessante e logica, ritrovando quel coraggio che si era un po smarrito. Ma il vero effetto sulla squadra è stato quello motivazionale. Era da tempo che l'Udinese non cominciava una partita con una certa sicurezza, sciorinando una manovra limpida e piacevole, merito di un canovaccio studiato nei particolari da Delneri e messo in opera sapientemente dai protagonisti. L'unica cosa da rivedere è la tenuta, perché nel secondo tempo contro il Genoa il calo è stato evidente, ma su questo sappiamo che ci stanno lavorando.

Non era assolutamente scontato che il mister di Aquileia presentasse in campo tante novità, 4 su 11 se non è una rivoluzione ci manca poco e i rischi potevano essere molteplici, in primis lo scarso affiatamento tra nuovi e vecchi. Invece hanno risposto molto bene, Berhami e Maxi Lopez con esperienza, Stryger e Barak con spregiudicatezza, tutti e quattro con grande intelligenza, rispettando i ruoli e le consegne. Il loro innesto è stato positivo e ne ha beneficiato tutta la squadra.

Ora si chiede continuità, nei risultati, nel gioco e nei giocatori utilizzati, ma all'orizzonte ci sono due trasferte consecutive molto ostiche, la prima domenica a Milano contro i rossoneri calpestati dalla Lazio, la seconda a Roma contro i giallorossi del già discusso Di Francesco dopo aver incontrato il Torino in casa, ma intanto godiamoci questi tre punti e diamo il merito a Delneri di aver cambiato.

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