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Pradè, punto di domanda. Okaka e Zaagelar di ritorno in Premier

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Per il resto solo tante voci come normale di questi tempi. Il mercato è lungo, i prestiti di rientro non ci stanchiamo di dire cambieranno molte carte in tavola, il resto verrà fatto tra la seconda parte di preparazione e la Coppa Italia di...

Redazione

Daniele Pradè, direttore dell'area tecnica dell'Udinese, da settimane viene accostato alla Samp. Un ritorno che per Ferrero appare imprescindibile per rilanciare le ambizioni del club blucerchiato dopo l'addio di Sabbatini (andrà all'Inter) e del tecnico Giampaolo (destinato a quanto pare al Milan che ha perso le speranze di avere Inzaghi Jr, oramai confermato dalla Lazio). A Genova si punta molto quindi sul rientro a casa dell'ex dirigente che da un anno è a Udine.

Pradè ha lavorato bene con i problemi che tutti conoscono da anni, ma si può anche imputargli qualche carenza in certi casi sulla comunicazione pubblica. Gino Pozzo, che sa che quel ruolo da anni è il più traballante in casa Udinese (di ds nuovi ne sono passati uno all'anno, da Giaretta a Bonato fino a Gerolin), vorrebbe tentare di tenerlo per non fare un altro salto nel buio anche su questo aspetto. Di certo la stagione super negativa dell'Udinese (non inganni il 12mo posto finale) non aiuta, anche se i problemi in Friuli non nascono da dirigenti o allenatori più o meno bravi, ma dal fatto che la squadra è stata sistematicamente indebolita, sempre riempita da stranieri con la valigia in mano e con una rosa omogenea nel valore che ha creato spesso una cattiva concorrenza interna. Dall'addio di Guidolin a oggi solo con Stramaccioni e Delneri si è avuta una salvezza relativamente tranquilla. Questione anche di fato. Il fatto è che, invece, ogni anno si commettono gli stessi errori e forse anche il dirigente più scaltro vorrebbe garanzie diverse.

Pradè a Udine ha qualche potere in più rispetto ai suoi predecessori, ma oramai l'orbita in cui gravita il club è quella dei 40 punti da conquistare per salvarsi, il resto se viene bene altrimenti l'importante è centrare l'obiettivo minimo, che come abbiamo visto non è così semplice da raggiungere.

Nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra le parti e verrà sciolto il nodo, con Ferrero che proverà fino all'ultimo a riprendersi il suo dirigente.

Intanto sul fronte squadra Jajalo è dato per certo, così come per certe sono dati i rientri a Londra di Okaka e Zaagelar. Il loro ingaggio a Udine pare insostenibile, non c'è trattativa pare. Per cui una punta servirà: esclusi Verdi e Inglese, probabile che l'Udinese si getti su un giovane come Pinamonti magari da "scambiare" con l'altro rientro questa volta a Bergamo di D'Alessandro.

Per il resto solo tante voci come normale di questi tempi. Il mercato è lungo, i prestiti di rientro non ci stanchiamo di dire cambieranno molte carte in tavola, il resto verrà fatto tra la seconda parte di preparazione e la Coppa Italia di inizio agosto. Con gli ultimi botti a campionato iniziato. Come da tradizione.

 

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