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Primavera, Mattiussi: ‘Il Perugia da affrontare come una finale’

Luca Mattiussi sta conducendo la sua Udinese verso le vette della classifica, ma a tre gare dalla fine guai ad adagiarsi su quanto fatto. Tutto è ancora da confermare. Lo stesso tecnico mette in guardia i suoi ragazzi : “Non parliamo di...

Monica Valendino

Luca Mattiussi sta conducendo la sua Udinese verso le vette della classifica, ma a tre gare dalla fine guai ad adagiarsi su quanto fatto. Tutto è ancora da confermare. Lo stesso tecnico mette in guardia i suoi ragazzi : "Non parliamo di finali, non si deve assolutamente fare calcoli, ma guardare solo al Perugia", - afferma a Mu -. Domani con gli umbri, dunque, una gara da non perdere e da affrontare al massimo della concentrazione: "Le partite ravvicinate hanno influito e la sosta 'forzata' in tal senso  sicuramente ha aiutato. Ci sono però alcuni problemi in difesa:Coppolaro è rientrato ieri dalla nazionale, Bochniewicz è squalificato, Caronte e Rossi hanno la febbre. Speriamo di recuperarli, ma non saranno comunque nelle migliori condizioni. Per cui la difesa sarà quasi nuova, ci potrebbero essere difficoltà".

Davanti invece "Matic e Armenakas non si sono allenati, ma Vutov sta meglio".

Il Perugia nel ritorno ha perso solo con l'Inter, per cui è una squadra di tutto rispetto: "Noi all'andata abbiamo fatto fatica, ci hanno concesso pochissimo. Sarà difficile, ma vista la nostra posizione cerchiamo il risultato. Siamo in corsa, con chiunque andremo in campo dovrà essere una finale".

Nella crescita della Primavera ha influito anche il lavoro portato avanti da Andrea Stramaccioni: "Il fatto che alcuni ragazzi si siano allenati sempre con la prima squadra ha contribuito senz'altro all'esplosione del gruppo: allenarsi con i grandi ti insegna tante cose, certi errori in quel contesto non te li puoi permettere. Stare vicino a grandissimi giocatori aiuta tanto, puoi carpire alcuni aspetti della loro tecnica e farli tuoi. Non ultimo c'è una gratificazione che fa crescere l'autostima, si diventa più consapevoli delle proprie qualità. L'integrazione con la prima squadra è stata fondamentale quest'anno per la crescita del gruppo".

Il lavoro però è finalizzato a non far sentire nessuno 'arrivato': "Tutti vanno tenuti sempre sulla corda per non farli 'accontentare'. Nel calcio non si fa mai abbastanza per emergere".

©Mu

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