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Bonato: “Italiani? Servono due-tre anni per cambiare rotta”

"Io credo che la gente voglia vedere in campo qualche italiano. Ma anche la proprietà è indirizzata in questo senso."

Redazione

Stranieri e Udinese, questo il problema? Non il solo, ma di certo è uno dei fattori che contribuisce a risultati non di certo esaltanti. Troppi e troppo spesso non eccelsi. «Servono due-tre anni per cambiare rotta - afferma intanto il Ds Bonato al messaggero Veneto -. È nostra intenzione farlo».

«È risaputo che la filosofia del nostro club prevede la ricerca di calciatori in tutto il mondo. Come ha sottolineato il nostro presidente i giocatori si acquistano non in base al passaporto, ma al rapporto qualità-prezzo. Nello stesso tempo, però, siamo consapevoli che dobbiamo andare a rinforzare il settore di italiani. Ci vogliono due-tre anni. Il Sassuolo è primo in questa classifica ma quello è il risultato di un lavoro che è partito da lontano. Forse, considerando che il precedente zoccolo duro era, diciamo così, ai titoli di coda, si poteva prendere atto prima della situazione.  Io credo che la gente voglia vedere in campo qualche italiano. Ma anche la proprietà è indirizzata in questo senso. In questo momento, però, è importante che i giocatori da più tempo a Udine, e mi riferisco a Danilo, Karnezis, Felipe e Badu trasmettano il senso d’appartenenza. Se a questo ci aggiungiamo la crescita di alcuni giovani italiani che abbiamo mandato a fare esperienza e l’acquisto di qualche pedina ecco che in sintesi è spiegato l’obiettivo che ci siamo prefissi».

Infine sul recente mercato conclude che  «Avevamo trattato Lasagna, ma le cifre erano esagerate. Di Francesco era un profilo da Udinese, ma siamo arrivati tardi».

 

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