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Cambiare per motivare

L'Udinese è virtualmente salva, il rischio (lo si è visto a Verona) è perdere la grinta per trovare nuove motivazioni

Monica Valendino

Il rientro ritardato Badu (Mercoledì) non avrà fatto di certo piacere a Delneri che si trova sempre con la formazione 'obbligata'. Widmer in vista di Firenze non riuscirà giocare senza mascherina protettiva, che certamente è limitante.

Fofana è in netta fase calante a avrebbe bisogno di rifitare, ma Kums come mezzala non convince e oramai Hallfredsson è tornato a essere una sicurezza. Gnoukouri è ancora tutto da valutare, così le alternative no sono molte.  Davanti i soliti alti e bassi, con Perica che scalpita.

Questi i crucci del tecnico friulano che entro venerdì deve fare il punto generale. La sensazione è che solo la difesa è inamovibile, poi qualcosa potrebbe cambiare, se non negli uomini, forse nel modulo. Il 3-4-3 visto a Verona per un pezzo di secondo tempo sarà estemporaneo ma potrebbe dare qualche soluzione in più a una squadra che si sta appiattendo.

Il rischio più grande sono infatti  le motivazioni. Vecchio discorso. Il mercato di giugno è solo apparentemente lontano, Kums, Zapata, forse qualche altro sanno già che andranno via o sono sul mercato, si rischia di fare il campionato che ha dovuto sopportare Stramaccioni che ce l'ha messa tutta per smuovere gli animi, ma alla fine le regole le dettano i giocatori. Non è un pari col Chievo a preoccupare, ma ultimamente l'Udinese dà questa sensazione e ora il calendario potrebbe avallare ancora di più i pensieri di ambizioni negate. una squadra che è comunque già virtualmente salva.

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