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Campagna abbonamenti: Si parte tra diffidenza e speranze

L'Udinese apre la campagna abbonamenti con l'obiettivo di raggiungere almeno i 10 mila sostenitori: ma c'è parecchio scetticismo, anche se lo zoccolo duro alla fine c'è sempre stato

Monica Valendino

Alla maggioranza di tifosi dell'Udinese, da quanto si evince dal nostro sondaggio, questa nuova squadra non dà fiducia. Anche perché per adesso di nuovo c'è solo l'allenatore , mentre l'annunciata rivoluzione in squadra per ora ha portato solo Angella come potenziale titolare.

Servirà sfoltire per poter inserire eventualmente qualche giovane promessa (Balic, Fofana), ma non ci si illude molto che da qui ad agosto la squadra cambi fisionomia. L'impressione è che il club ha voluto dare fiducia ancora una volta a quegli elementi che nelle ultime stagioni non hanno dato grosse risposte (vedi Guilherme, ma anche Edenilson o Adnan l'anno passato).

In questo contesto il 61 per cento dei lettori che hanno partecipato alla votazione si dice non fiduciosa. Il 26 per cento al contrario lo è, mentre gli indecisi sono il 13 per cento.

Lunedì quindi  apre la campagna abbonamenti con l'obiettivo di raggiungere almeno le 10 mila tessere circa dell'anno passato. «Penso di poter affermare che gli abbonati non caleranno – è il pensiero di Daniele Muraro, presidente AUC al Messaggero Veneto –, perché questo è lo zoccolo duro che abbiamo visto più volte rimanere fedelissimo. Non credo che saranno molti quelli che rinunceranno a confermare la tessera. Per noi, quasi tutti, andare allo stadio al di là della partita e del risultato è una consuetudine che diventa quasi dovere. Un piacere di stare insieme. Certo, se la società si muoverà sul mercato nel modo giusto e allestirà una squadra competitiva sono sicuro che potremmo vedere aumentare il numero degli abbonati, ma questo lo vedremo più avanti».

E in effetti è così: molti tifosi faranno la tessera a prescindere dal 'prodotto' proposto: l'amore per i colori, il piacere di andare allo stadio sono immutati e questo zoccolo duro è lo stesso che faceva l'abbonamento anche nel vecchio (e scomodo) 'Friuli'.

Ma c'è anche chi - in molti club - crede che almeno uno su tre non rinnoverà la tessera, o almeno aspetterà fino all'ultime decidendo se alla fine il cuore è più forte della ragione.

Di certo a contribuire allo scetticismo non c'è solo l'ossatura della squadra, ma che altre componenti: molti tifosi oramai si stanno assuefanno alla Tv, specie se nel calendario si immagina che almeno 5 partire potrebbero essere giocate alle 21, orario che in inverno piace a pochi. La crisi è sempre tangibile e anche se i prezzi a detta di tutti hanno soddisfatto per la loro equità, è anche vero che molte famiglie decidono all'ultimo sulle priorità.

Obiettivamente ci si può attendere una risposta dagli 8 ai 10 mila abbonati: raggiungere la quota dell'anno scorso è certamente da considerare un successo, ma con uno stadio gioiello rimane altresì un risultato modesto e in ogni caso il club deve ragionare ancora molto su alcune sue scelte.

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