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Colantuono come Stramaccioni: ora evitare un campionato ‘di vacanza’

Colantuono chiude l'andata a 24 punti come Stramaccioni: squadre diverse, alcuni problemi analoghi davanti in fase conclusiva. E col rischio oggi come un anno fa di sentirsi troppo forte per retrocedere e troppo debole per ambire ad altro

Monica Valendino

L'Udinese targata Colantuono ha chiuso l'andata esattamente come l'Udinese targata Stramaccioni a 24 punti.

L'anno scorso la squadra era partita forte, poi le gare con Genoa e Cesena in casa avevano minato un po' le certezze a causa anche di episodi a dir poco dubbi, mentre nel ritorno la squadra bianconera non seppe mai fare il salto di qualità andando a perdere malamente proprio le gare chiave con Cesena e Parma. Il problema di Strama fu l'attacco, ridotto all'osso e con i soli Di Natale e Thereau capaci di far male: insomma  tra pochi ricambi e problemi vari, la fase realizzativa era il vero tallone d'Achille, tanto che nella partita col Sassuolo Strama scherzosamente chiese a Di Francesco un aiuto dalla sua panchina.

Oggi l'Udinese non è partita bene, si è ripresa nel finale di girone con due vittorie nitide e scaccia fantasmi contro Torino e Atalanta. Anche oggi il problema è davanti con una fase conclusiva che ancora non può soddisfare. Anche Colantuono può recriminare: non tanto sugli episodi in campo, quanto sugli infortuni che hanno minato la rosa. Guilherme, Kone, Merkel, ma soprattutto Zapata hanno forzato le scelte e di certo non si può avere ancora un giudizio esaustivo sulla squadra bianconera. Che ha perso a Carpi all'ultima di andata, facendo tornare alla mente vecchi fantasmi.

In Emilia non gira proprio: l'anno scorso come oggi l'Udinese rischia di dover affrontare un avversario ancora più forte di quelli che troverà in campo, ovvero una lotta con sé stessa e le sue ambizioni. Troppo forte per poter pensare di lottare con le ultime tre della classe e contemporaneamente sentirsi troppo debole per ambire a scalare la classifica. Il rischio di un campionato di vacanza c'è eccome, con Colantuono che deve evitare quel che è successo al suo predecessore che non ha saputo o potuto dare le giuste motivazioni ai suoi con i risultati che tutti conoscono.

Quest'anno dunque si chiude a 24, come lo scorso, peggio in un campionato a venti squadre lo ha fatto solo Galeone nel  2006-’2007 quando girò a 23 punti, lontanissimi dai 32 punti ottenuti al primo anno di Marino, quando in rosa c'erano Quagliarella, Pepe, Di Natale, Floro, Inler, D'Agostino e una formazione che letta oggi appare da titolo.

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