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Cosa va e cosa non va a metà settimana

Milan-Udinese fra quattro giorni potrà dire chi tra le due stia meglio o peggio, chi tra le due può ambire (nonostante le critiche) a una posizione al sole in classifica. Ma prima di guardare alla gara, meglio dare un’occhiata in casa...

Monica Valendino

Milan-Udinese fra quattro giorni potrà dire chi tra le due stia meglio o peggio, chi tra le due può ambire (nonostante le critiche) a una posizione al sole in classifica. Ma prima di guardare alla gara, meglio dare un'occhiata in casa bianconera individuando i tre punti che funzionano e e i tre che creano ancora problemi.

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Di Natale: segna sempre lui, d'accordo, ma chi sa un po' di calcio sa anche che quando hai un campione così davanti alla porta lo sfrutti. per cui è ovvio che segni più di altri. Sarebbe da preoccuparsi del contrario, come a inizio dell'anno scorso.

La difesa a 4: nonostante i troppi gol presi ultimamente, la linea a quattro sembra dare quelle garanzie che quella a tre non riusciva più a dare, sempre considerando che non è l'abito che fa il monaco, ma chi lo porta.

Badu: è quello che ci prova di più ad andare al tiro. Deve raddrizzare la mira, ma tra polmoni e grinta in mezzo è diventato imprescindibile

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I gol dalla distanza: quattro tra Genoa e Chievo sono troppi. D'accordo l'episodio, ma i falli tattici se proprio non si arriva altrimenti servono a evitare potenziali pericoli.

La mentalità: se avessimo il perché avremmo già risolto tutto. Ma per un qualche motivo l'Udinese a tratti si impaurisce e arretra.

La mentalità è una cosa episodica durante le partite, la fame, invece, deve durare sempre, dagli allenamenti settimanali ai 90 minuti. A volte sembra che ci sia una sorta di rilassamento

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©Mu

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