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D’Alessandro: Spero di recuperare per il Genoa

"Capisco i tifosi, capisco la società, le parole di Pradé sono giuste: dobbiamo stare tutti uniti. La domenica il tifoso ha tutto il diritto di essere deluso, ma credo che, soprattuto in questo momento abbiamo bisogno dei tifosi almeno per tutti...

Redazione

D?Alessandro è intervenuto a Udinese Tv per parlare della sua stagione in bianconero., partendo dalla gara con la Juve dive è mancato per infortunio: "Dopo un risultato come quello di Torino siamo tutti amareggiati, ma fa parte di questa annata difficile. Capisco i tifosi, capisco la società, le parole di Pradé sono giuste: dobbiamo stare tutti uniti. La domenica il tifoso ha tutto il diritto di essere deluso, ma credo che, soprattuto in questo momento abbiamo bisogno dei tifosi almeno per tutti i 90 minuti. Con il Bologna hanno fatto la differenza. La squadra è già al lavoro per Napoli, sapendo che sarà difficile, ma la prepareranno al meglio. A volte chi non vive il campo non lo capisce, ma la domenica la mentalità contra tantissimo, è un aspetto importate. Da questi momenti difficili  se ne esce tutti insieme".

Sul suo recupero spiega che "spero di riuscire a rientrare con il Genoa, ma i problemi muscolari vanno sempre presi con le pinze".

Pii aneddoti personali:  "Metto sempre la maglia con disegnati mio padre e mia sorella, che ho perso quando ero piccolo. È un doloro forte che non sono mai riuscito a superare del tutto. Giocare con sotto quella maglia mi da forza. Il primo gol in Serie A lo ho fatto proprio qui a Udine, con la maglia dell'Atalanta, ma poi abbiamo perso. La soddisfazione era tanta, è stato il momento in cui hanno iniziato a darmi più fiducia all’Atalanta. Mio figlio, poi, quando siamo arrivati quarti con l’Atalanta, è sceso in campo con me e lui si è innamorato del campo e del calcio, anche qui a Udine gli ho preso la maglietta, le colleziona tutte. A Udine sto benissimo, lo dissi anche all’inizio quando non giocavo, perché ho trovato una città accogliente e familiare, poi ho trovato una società davvero bella, ho girato molte squadre e l’Udinese, a livello strutturale e con chi ci lavora, è un’eccellenza del calcio italiano. Io sono arrivato all’ultimo giorno di mercato qui a Udine, il direttore Pradé mi ha dato l’opportunità perché mi conosceva, mi ha fatto lui il primo contratto alla Roma, ma magari mister Velazquez non sapeva le mie caratteristiche. Nicola, invece, mi conosce, mi aveva già visto e sapeva come potevo dare una mano alla squadra. All’inizio non mi ha fatto giocare nemmeno lui, ma mi ha parlato e fatto capire che potevo esser importante, è un allenatore che mi vuole e che mi ha fatto capire che mi avrebbe dato un’opportunità".

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