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Di Natale e il Napoli, l’ultima sfida

Antonio Di Natale a Udine ha segnato otto reti al 'suo'Napoli, con due triplette memorabili. Domenica potrebbe giocare, anche se subentrando a gara in corso: lui è carico, sta bene, vuole salvare l'Udinese magari segnando un'altra rete...

Monica Valendino

Nato a Napoli, ma oramai friulano d'adozione tanto c'è chi ha perfino chiesto che gli venga data la cittadinanza d'onore. Insomma Antonio 'Totò' Di Natale avrà ancora un marcato accento partenopeo, ma il cuore è indelebilmente dipinto di bianconero.

L'Udinese è stata la sua vita calcistica, per scelta, cosa che nel calcio d'oggi è un privilegio capitato a pochi. Qualcuno le chiama bandiere, altri semplicemente campioni che non  hanno bisogno di vincere facile. Di Natale avrebbe potuto farlo, magari proprio al Napoli. “L’avevamo preso l’anno che venne Quagliarella (nell’estate 2008, ndr), poi l’affare sfumò forse per suoi problemi familiari - ha raccontato Pierpaolo Marino -. Non so perché spesso non venga a giocare da avversario a Napoli, ma so con certezza che è uno dei pochi napoletani che davvero non prova gusto a far gol al San Paolo contro il Napoli. È legatissimo alla città, anche se poi la sua carriera si è sviluppata fuori sin dalle

giovanili. Domenica al Friuli però bisognerà stare attenti, se gli capita la palla giusta la butta dentro“.

E domenica per Di Natale sarà l'ultima anche contro il Napoli: a 38 anni, anche se qualcuno spera possa continuare ancora una stagione, è facile pensare che a giugno smetta. Doveva farlo già a gennaio, quando era chiaro che non stava legando con Colantuono. Nessuna litigata, solo divergenze che si aggiungevano ai problemi fisici. Oggi sta bene, non è titolare con De Canio, ma è di nuovo importante e fondamentale nel gruppo: i compagni si appoggiano a lui per trovare un appoggio, un leader che sappia trascinarli alla salvezza.

Già, questo è l'obiettivo. Lui avrebbe sperato in un finale in crescendo con la sua Udinese, invece i suoi gol che mancano diventano sempre più un peso per la squadra e per lui stesso. Lui che è sempre andato in doppia cifra soffre come un cane a non poter dare il solito contributo. Ma del resto anche i marziani prima o poi scendono a terra.

Contro il Napoli potrebbe giocare a gara in corso. Lui sta bene, lui c'è e 40 minuti ad alto livello sono garantiti.

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Ma fino ad oggi proprio la sua storia contro il Napoli è contrastante: se fuori casa è stato spesso assente, in casa sono 11 le gare giocate dal 2007. Tre volte ha vinto, tre perso, in cinque occasioni è uscita il segno 'x'. Otto i gol segnati, due triplette: la prima in Udinese-Napoli 3-1 del 7/2/2010, la seconda la stagione successiva (sempre 3-1). Poi altre due reti nel 2008 e nel 2012, in entrambi i casi per il 2-2 finale. Insomma quando lui  segna l'Udinese col Napoli va sempre a punti.

E oggi punti ne servono come il pane. Un po' come i gol di Di Natale.

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