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Ferronetti: lo stadio nuovo può fare la differenza. Come Marassi…

Doppio ex della sfida di Marassi tra Genoa e Udinese è Damiano Ferronetti: “Udine e Genova sono ambienti diversi, ma la passione è la stessa: magari in Liguria si sente più la pressione rispetto a Udine. Genova è una piazza con molta...

Monica Valendino

Doppio ex della sfida di Marassi tra Genoa e Udinese è Damiano Ferronetti: "Udine e Genova sono ambienti diversi, ma la passione è la stessa: magari in Liguria si sente più la pressione rispetto a Udine. Genova è una piazza con molta storia che si fa sentire, ma ripeto la passione dei tifosi è la stessa", afferma in esclusiva a MondoUdinese.

Bianconeri con l'obiettivo salvezza raggiunto, il Genoa che sogna l'Europa: "L'Udinese si è ripresa bene, ha avuto un calo quest'anno più che comprensibile e giustificato anche da alcuni problemi, ma ora la salvezza è raggiunta: personalmente Stramaccioni non lo conosco, ma ho sentito parlare molto bene di lui e a me piace coma lavora. Molti tifosi storcono il naso, lo so, quando sentono parlare di salvezza come obiettivo,  ma anche quando giocavo io per prima cosa è sempre stato importante arrivare a questa quota. Poi non tutti gli anni sono uguali e  ora Strama sta seminando per il futuro. Il Genoa sta facendo bene, è una delle sorprese del torneo vedremo ora dove arriva"

Udinese che vorrebbe col nuovo stadio però cambiare linea, trattenendo i giocatori più di valore e puntando più in alto. Come fare? "Trattenere i giocatori più forti non è facile: l'ultima squadra di Marino era fortissima, per esempio, ma c'erano molti giocatori all'inizio della loro storia in Italia e poi sono andati via. Quando si fa tre anni a Udine, sarebbe bello continuare, ma so che dal punto di vista economico non è facile competere con le grandi. Sanhcez come  faceva a rimanere col Barcellona che lo chiamava? Non è facile, sarebbe bellissimo, ma purtroppo si deve fare i conti con piazze come Napoli o grandi club all'estero che hanno enormi potenzialità oggi come oggi: si deve fare il salto da punto di partenza a punto d'arrivo, questo è il primo passo anche mentale da fare"

Lo stadio nuovo può valere da solo la scelta di rimanere? "Giocare in un impianto bello conta tanto. In Serie A quando giochi a Torino allo J-Stadium  ti senti davvero fuori casa, senti l'appartenenza a quel club. In Inghilterra quando giochi fuori senti questa cosa, questo è un orgoglio per chi gioca a pallone. Ho visto il 'Friuli' nuovo ed è davvero bello. Magari non ci si pensa troppo, ma stadi di proprietà così possono fare la differenza. Anche piccole cose come le foto negli spogliatoi, gli stemmi, i colori ti fanno sentire il senso di appartenenza e questo è fondamentale"

Sabato a Genova proprio lo stadio è un avversario in più..."A Genova proprio Marassi sarà 'molto caldo'. L'atmosfera che c'è in questo stadio è incredibile, anche quello sarà uno dei punti da prendere in considerazione per la gara di sabato"

Uno sguardo al futuro. L'Udinese senza Di Natale può esistere? "Magari fosse facile sostituire DI Natale! Penso che uno come lui bisogna tenerlo, certo deve accettare il ruolo di Altafini a quell'età. E' fisiologico a 38 anni non poter giocare tutto il campionato, ma io lo terrei e credo lui sappia dove può arrivare. Alla fine anche quest'anno ha fatto i suoi gol importanti e ha un grande fisico, per cui non riesco davvero ad immaginare che smetta o vada via da Udine".

©Mondoudinese

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