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Geijo, finalmente al posto giusto nel momento giusto

Come abbiamo sottolineato ieri il momento la fotografia più bella di Samp-Udinese è l’abbraccio tra Geijo e Stramaccioni. Il tecnico bianconero sullo spagnolo non ha mai avuto dubbi definendolo un professionista esemplare. Ma a volte non...

Monica Valendino

Come abbiamo sottolineato ieri il momento la fotografia più bella di Samp-Udinese è l'abbraccio tra Geijo e Stramaccioni. Il tecnico bianconero sullo spagnolo non ha mai avuto dubbi definendolo un professionista esemplare. Ma a volte non basta l'impegno, serve essere al posto giusto nel momento giusto. A Genova è successo, forse tardi, perché come raccontato è stato De Biasi a portarlo a Udine nel 2010: «Un ragazzo perbene, uno che in allenamento non mollava mai- ha ricordato alla Gazzetta -. Coraggioso, testardo, uno che, però, aveva bisogno di sentire la fiducia. Convinsi i Pozzo, era il 2010, non costava tanto. Mi diedero ascolto, forse proprio per questo motivo». Poi però altre scelte per lui e per i tecnici. Fino  domenica, quando - guarda caso - Geijo dopo che in estate era sul punto di andare via era rimasto, ma ora sembrava di nuovo pronto a ripartire. Il colpo di Geijo di Stramaccioni, appunto. Lanciarlo perché ha fiducia, avere una risposta più che concreta, e la risposta indiretta che almeno un attaccante c'è in casa, con in più il coraggio di lasciare fuori Totò Di Natale

Per questo l'abbraccio liberatorio con Strama al momento del gol:  «Sono corso da lui perché volevo ringraziarlo per l’opportunità che mi ha dato. Un calciatore deve saper sfruttare tutte le opportunità che gli vengono concesse, peccato per il palo nel finale che avrebbe potuto dare la vittoria alla nostra squadra». Già così basta e avanza per meritarsi la storia di Natale.

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