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Hallfredsson si presenta all’Udinese: “Mi piace parlare in campo più che fuori”

Emil Hallfredsson dal Verona all'Udinese per nuovi stimoli e, soprattutto, per dare una mano al centrocampo bianconero. "Dopo sei anni a Verona ho avuto la possibilità di arrivare in una grande società, appena saputo dell'interesse non ho...

Monica Valendino

Da un paio di anni il nome di Emil Hallfredsson era accostato all'Udinese, ma ci è voluto il mercato di gennaio di quest'anno per portarlo finalmente in Friuli. L'islandese è stato introdotto come sempre dal ds bianconero, Cristiano Giaretta."Lo abbiamo preso a titolo definitivo fino al 2018, i numeri parlano per lui sia in campionato, sia con la sua nazionale dove si è qualificato per gli Europei. E' una soddisfazione per noi averlo qui".

I motivi che lo hanno spinto a cambiare aria sono presto spiegati dallo stesso giocatore: "Dopo sei anni a Verona ho avuto la possibilità di arrivare in una grande società, appena saputo dell'interesse non ho aspettato. Dopo tanto tempo volevo nuovi stimoli. Quando è arrivato Delneri, poi,  col 4-4-2, non era forse il modulo più adatto a me. Lui è un bravissimo allenatore, ma io ho sempre giocato a tre, quindi quando ho saputo che i bianconeri mi volevano ho pensato che anche per le mie caratteristiche fosse la cosa migliore. Poi qui posso giocare anche in vista della Nazionale, il ct può vedere bene cosa sto facendo".

Il primo impatto con la nuova realtà è stato buono: "Dopo due giorni sono stato subito mandato in campo, i ragazzi qui sono ottimi. A me piace lavorare tanto e qui vorrei trovare il posto da titolare"

Anche Thereau ha speso parole importanti per Emil, specie dopo averlo incontrato col Chievo: "Il derby a Verona è sempre importante, fanno piacere le sue parole, e fa piacere averlo qui a Udine".

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Sul ruolo spiega che "se il mister me lo chiede posso giocare anche davanti alla difesa, ma da mezzala mi trovo meglio".

A Verona è strato dipinto come leader silenzioso, ma le ambizioni ci sono: "Sì, sono sempre stato uno che parla poco, ma voglio far vedere con i fatti in campo quel che so fare. Parlare è importante, ma mi piace farlo in campo. Io voglio migliorarmi sempre per portare sempre più in alto l'Udinese. In mezzo al campo qui c'è molta competizione e questo mi piace"

Ora per l'Udinese un ciclo importante che si chiude proprio col derby col Verona: "E' un mese che può cambiare molte cose, ma pensiamo prima di tutto al Bologna. Vogliamo fare una bella gara per migliorare morale e classifica. I rossoblu sono cambiati tanto con l'avvento di Donadoni, ma è una buona squadra in generale"

Infine il numero scelto: "Mio padre è nato nel '55 e un anno e mezzo fa è morto, volevo dedicarlo a lui"

 

 

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