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Italia batte resto del Mondo

Il Sassuolo degli italiani batte (abbastanza nettamente) l'Udinese degli stranieri: qualcosa vorrà dire. Friulani inesistenti nel primo tempo, un po' meglio nella ripresa, ma decisamente insufficienti molto elementi

Monica Valendino

L’Italia batte il resto del mondo senza se e senza ma. Siamo alle solite: l’Udinese perde ancora e come nelle stagioni scorse mostra solo tanti muscoli,  tanta tattica, ma poco cervello. La squadra di Iachini è sempre attendista, lenta, prevedibile al di là delle assenze che erano tante anche per il Sassuolo. Come già visto fin troppe volte si nasconde dietro a un dito di una partenza o di una prestazione precedente positiva, per poi venire scoperta e affondata.

LA PARTITA si snoda inizialmente con il Sassuolo che fa più palleggio possesso palla, l’Udinese cerca di fare pressing abbastanza sterile in mezzo.  E iL Sassuolo cresce con i minuti. A destra, dove agisce Adnan, gli emiliani vanno a nozze e più volte ci provano, anche se serve aspettare il 31’ Cross dalla sinistra di Ragusa con palla che attraversa tutta l'area e a linea difensiva bianconera prima di finire a Politano sul vertice destro dell'area piccola, il tiro dell'attaccante viene respinto d'istinto d Karnezis sul primo palo.

Un minuto dopo la rete della squadra di Di Francesco. Defrel sfrutta un cross di Lirola su cui la difesa bianconera non e' impeccabile.

Iachini richiama uno spento De Paul per Zapata, ma i bianconeri faticano a costruire e la prima frazione si chiude con un meritato vantaggio per il Sassuolo.

Ripresa con lo stesso canovaccio: il Sassuolo fa gioco e crea pur senza strafare, l’Udinese cerca di reagire, appare più propositiva, ma fatica un mondo a calciare verso Consigli.

Poche cose da raccontare se non Kone che ci prova in un paio di casi, ma sbagliando nettamente il colpo. Nel finale Ewandro e Perica (molto meglio dei titolari Thereau e Peñaranda) creano forse la migliore occasione per i bianconeri, con due pali che salvano il Sassuolo.

L’Udinese ha ancora un certo un pressappochismo offensivo, una leggerezza a centrocampo tutt'altro che impercettibile e che viene acuita dall’assenza di Badu e Hallfredsson, una fragilità psicologica preoccupante, oltre che una fascia sinistra imbarazzante. Unite a vostro piacere questi ingredienti e capirete che squadra è attualmente quella bianconera.

Purtroppo come spesso accaduto in Friuli certe prestazioni hanno acceso facili entusiasmi, ma questa squadra pecca da troppo tempo di continuità. Ora Lazio e Juve, il rischio di cadere verso il basso è concreto.

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