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Karnezis: Le verità nascoste sul mio approdo all’Udinese

«Ma quale delusione, quale ripiego! Sono felice della mia scelta, la rifarei cento volte». A Orestis Karnezis, il portiere greco dell’Udinese, non appartengono quelle fragilità che, cullando il disinganno, finiscono addirittura per uccidere...

Monica Valendino

«Ma quale delusione, quale ripiego! Sono felice della mia scelta, la rifarei cento volte». A Orestis Karnezis, il portiere greco dell’Udinese, non appartengono quelle fragilità che, cullando il disinganno, finiscono addirittura per uccidere carriere all’apparenza sicure. Proprio a Udine ne abbiamo avuto un esempio eclatante con Gaetano D’Agostino, considerato addirittura l’erede di Pirlo, sparito dai radar una volta crollata la prospettiva di passare alla Juventus (era l’estate del 2009). Il nostro Oreste è troppo occupato a vivere e ad assaporare il presente per guardarsi indietro, per riandare al “no” del nobile Benfica al quale pareva destinato in estate dopo la parentesi spagnola al Granada.

- Proviamo a raccontarla quella storia, mai chiarita del tutto..

«I dirigenti portoghesi erano convintissimi sul mio conto, la trattativa rallentò sull’alternativa tra prestito e cessione definitiva, la soluzione quest’ultima più gradita al club di Lisbona. Solo che il Benfica contava di spendere meno di quanto chiedeva l’Udinese… E quindi, quando si aprì la possibilità di ingaggiare lo svincolato Julio Cesar»… (tremilasport)

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