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Kums per il centrocampo, ma ora serve trovare una identità

L'Udinese ha trovato il regista che mancava, ma per risollevarsi serve risolvere almeno quattro problemi, in primis la mancanza di identità

Monica Valendino

Arriva il Maestro per il centrocampo dell'Udinese. Le speranze sono che sappia insegnare davvero un buon calcio, perché in questi anni (e in questo avvio di stagione) se n'è visto davvero poco. E senza un calcio giocato con personalità non si va molto lontano, al di là di moduli e schemi.

Sven Kums dunque per otto mesi sarà il regista che non si vede dai tempi di Allan. Il belga è un po' Walem e un po' Ven Der Vegt per chi se li ricorda. Insomma un buon costruttore di gioco, ma anche uno che sa andare al tiro (tanto che di gol ne ha segnati 16 l'anno passato in patria con 8 assist).

Giocherà davanti alla difesa, ora c'è da capire se il 4-3-2-1 possa essere adatto a lui o si dovrà tornare al 3-5-2. In ogni caso è pensabile che il terzetto di centrali sarà composto da lui, Badu e Hallfredsson (o Fofana).

Balic per ora farà da spettatore, in società dicono che ci sarà tempo per lui.

Potrà bastare questo arrivo per raddrizzare la barca? I problemi visti finora sono sostanzialmente quattro: le  disattenzioni dei singoli oramai conclamate, la mancanza di personalità dell'intera squadra, fasce laterali spesso in sofferenza e la mancanza di un uomo gol.

Il primo e l'ultimo punto sono anche risolvibili: basta metterci concentrazione e un gioco che sappia creare palle gol per le punte. Per gli altri due punti ci sono poche soluzioni a vista. Soprattutto la personalità non è una caratteristica che si compra al mercato. Per averla serve un'identità di gioco e risultati che lo avallino. Da tempo non ci sono ne l'uno né gli altri e la sfiducia si manifesta i  più modi, anche aiutata da un gruppo che è provo di uno zoccolo duro che sappia trascinare.

Intanto il calendario si fa fitto e alla ripresa ci saranno tre gare in sette giorni. Qui si capirà già qualcosa di più se questo sarà un campionato di sofferenza o se si potrà ambire a una salvezza relativamente tranquilla. Per ora le prime indicazioni dalle altre danno Crotone ed Empoli già in crisi, anche se i toscani visti a Udine non sono stati di certo inferiori ai bianconeri. per il resto qualche sorpresa (Genoa e Samp) e la consapevolezza che tutti se la giocheranno con tutti (vedi il Palermo con l'Inter). Insomma l'Udinese non necessita solo di un buon regista per diventare squadra e il tempo scorre. A Iachini il compito di far emergere non solo palleggiatori, ma anche qualche caratteristica nuova ed efficace.

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